02 Giugno 2011


SANSTEFAR, LEGNINI (PD): “GOVERNO CHIARISCA SU NEUROMED”

“L’odissea dei lavoratori e dei pazienti dei centri di riabilitazione San.Stef.Ar non può ripetersi. Nell’indifferenza e nell’inconcludenza del governo nazionale, del commissario Chiodi e della Regione Abruzzo, i pazienti rischiano di nuovo di essere utilizzati come pacchi postali, e dopo la curatela i lavoratori potrebbero trovarsi in una nuova fase di incertezza alla luce della fragilità economica e della rischiosità della società acquirente delle strutture San.Stef.Ar.”. Lo afferma il senatore del Pd Giovanni Legnini.

"Il governo ha il dovere di chiarire quali sono gli assetti societari del gruppo Neuromed, che la stampa identifica con la famiglia dell’europarlamentare Pdl Aldo Patriciello e che si propone di rilevare, attraverso una società con 30 mila euro di capitale, i centri di riabilitazione San.Stef.Ar in Abruzzo e Molise. La stabilità della nuova condizione lavorativa dei dipendenti dei centri di riabilitazione e l’efficienza delle prestazioni delle cure riabilitative devono passare attraverso un percorso trasparente e senza ombre. Chi rileverà i centri San.Stef.Ar” sottolinea Legnini “opererà in un regime di forte contribuzione pubblica, e per questo è assolutamente indispensabile che gli assetti societari siano chiari, che siano salvaguardati i livelli di eccellenza raggiunti dalla professionalità dei dipendenti e che sia solido il piano industriale della nuova proprietà in modo da tutelare l’occupazione e pensare ad un nuovo sviluppo della società. È indispensabile che della vicenda tuttora aperta si occupino i titolari dei poteri programmatori e di controllo del Servizio sanitario, ovvero il governo nazionale e il commissario Chiodi, poiché dopo due anni di ‘via crucis’ non ci si può permettere un nuovo periodo di instabilità, ed occorre ottenere la certezza di un servizio efficiente e altamente qualificato, facendo chiarezza sulla natura personale e societaria dei soggetti che si propongono di rilevare i centri San.Stef.Ar.".

“Uguale attenzione” conclude Legnini “va riservata alla situazione delle strutture di Ripa Teatina e Maristella, la prima oggetto di chiusura e la seconda a rischio chiusura, per evitare che anche i pazienti ed i lavoratori di queste strutture possano trovarsi nelle stesse condizioni”.