27 Giugno 2014


Debiti della Pubblica Amministrazione, il governo rispetta i tempi

Il Sottosegretario all'Economia, Giovanni Legnini ha risposto alla Camera, giovedì 26 giugno, all’interpellanza urgente Brunetta n. 2-00595, concernente le iniziative volte a garantire una corretta applicazione della direttiva europea relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Ecco il testo.

“Signor Presidente,

 con l'interpellanza urgente appena illustrata dall'onorevole Palese, insieme all'onorevole Brunetta, si pongono quesiti – come abbiamo ascoltato – in ordine ai ritardi nei pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni e alle iniziative che il Governo intende assumere in ordine alla lettera di messa in mora della Commissione europea, al fine di un corretto recepimento della direttiva 2011/7/UE.

  Al riguardo, il Governo fa presente che con il decreto-legge n. 66 del 2014 – come gli interpellanti con ogni probabilità, anzi certamente, conoscono – convertito nella legge n. 89 del 2014, sono state adottate una serie di misure coordinate volte, in primo luogo, ad accelerare la completa estinzione dei debiti pregressi e scaduti della pubblica amministrazione, in secondo luogo, ad evitare il riformarsi del fenomeno, in terzo luogo, ad assicurare il rispetto dei tempi di pagamento previsti dalla direttiva europea.

  A tal fine, sono state assunte iniziative strutturali volte ad avviare in modo continuo e sistematico il monitoraggio dei debiti delle pubbliche amministrazioni, dei relativi pagamenti e dell'eventuale verificarsi di ritardi rispetto ai termini fissati dalla direttiva europea.

  In particolare, il decreto-legge n. 66 del 2014 ha previsto: il potenziamento della piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni – depositerò, Presidente, un testo scritto da cui è possibile ricavare il dettaglio delle misure che vado ad elencare – l'anticipazione della fatturazione elettronica – dal 6 giugno 2014 la fatturazione elettronica è pienamente operativa per le amministrazioni dello Stato, gli enti di previdenza e le agenzie fiscali, mentre per altre pubbliche amministrazioni è stato fissato l'anticipo dal giugno al marzo del 2015 – e il potenziamento delle sanzioni. Sanzioni specifiche sono state previste in caso di: inadempimento agli obblighi di comunicazione dei debiti e dei relativi pagamenti con gli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma; mancata certificazione dei crediti sulla piattaforma; registrazione di ritardi nei tempi di pagamento.

  Le sanzioni previste – le richiamo soltanto per titoli – sono quelle che interessano i dirigenti responsabili inadempienti all'obbligo di comunicazione; esse consistono nella non possibilità per le amministrazioni interessate di procedere ad assunzioni di personale; rientrano nel novero delle sanzioni anche le penalizzazioni nell'applicazione dei tagli dei trasferimenti erariali nei confronti degli enti locali eventualmente inadempienti. Il decreto ha previsto, inoltre, l'obbligo del registro delle fatture e di attestazione nella relazione al bilancio sui tempi di pagamento, un elemento molto rilevante che consentirà a chiunque di conoscere l'andamento dei pagamenti e il rispetto dei tempi.

  Vi è poi il potenziamento del ruolo dell'organo di controllo di regolarità amministrativa e contabile e l'introduzione di un procedimento amministrativo diretto a garantire che, con riferimento ai debiti del settore sanitario, pur richiamato nell'interpellanza, le regioni che non hanno richiesto l'accesso, in tutto o in parte, agli importi disponibili e che tuttavia presentano fattori di squilibrio di cassa, attingano obbligatoriamente alle anticipazioni di liquidità, anche attraverso l'attivazione di un commissariamento.

  Per quanto riguarda le modalità con cui il Governo intende saldare i debiti pregressi, si ritiene necessario dar conto dell'insieme delle risorse stanziate tra il 2013 e il 2014 con i decreti-legge n. 35 del 2013, n. 102 del 2013 e n. 66 del 2014. L'importo complessivo degli stanziamenti ammonta a 56.838 milioni di euro, di cui 6.500 milioni per rimborsi fiscali. Al predetto importo deve aggiungersi la garanzia dello Stato riconosciuta ai debiti di parte corrente delle pubbliche amministrazioni in sede di cessione degli stessi a intermediari finanziari, misura introdotta dal decreto-legge n. 66 del 2014.

  Sono già stati messi a disposizione delle amministrazioni pubbliche risorse per oltre 29 miliardi di euro. I rimanenti importi saranno utilizzati nel corso del 2014, se ciascuna pubblica amministrazione interessata porrà in essere tutti gli adempimenti previsti.

  Allego e deposito anche una tabella, signor Presidente, a fini informativi, nella quale sono riportate le risorse stanziate e utilizzate, distinte anche tra parte corrente e conto capitale.

  Per quanto riguarda le quote del 2013, la tabella riporta per i vari settori d'intervento le somme stanziate, 27 miliardi 218 milioni, quelle messe a disposizione delle amministrazioni, che ammontano a 24 miliardi 947 milioni, pari ad oltre il 91 per cento dello stanziamento, e quelle rendicontate come pagamenti dalle amministrazioni, che ammontano a 23 miliardi e 572 milioni, pari al 94 per cento dell'importo messo a disposizione. A tali somme si aggiunge l'importo di 607 milioni di euro, in corso di erogazione alla regione siciliana, a titolo di anticipazione di liquidità per il pagamento dei debiti sanitari.

  Con riferimento alle quote di stanziamento rimaste inutilizzate, si fa presente che sono in corso di invio alle regioni, che presentano talune criticità negli adempimenti necessari per l'accesso alle anticipazioni di liquidità, lettere di sollecito, a firma del Ministro, affinché sia possibile procedere all'erogazione delle risorse loro assegnate e consentire il pagamento in favore dei creditori. In caso di ulteriore inadempimento da parte delle regioni, si provvederà con i poteri sostitutivi del Governo, previsti dall'articolo 6, comma 11-bis, del decreto-legge n. 35 del 2013.

  Per le quote del 2014 sono stati distribuiti, nel mese di febbraio, i 500 milioni di spazi finanziari a valere sul Patto di stabilità interno degli enti locali per il pagamento dei debiti di parte capitale, sulla base di quanto era stabilito dalla legge di stabilità 2014. Con riferimento alle anticipazioni di liquidità, per fare fronte ai debiti al 31 dicembre 2012 sono stati emanati i provvedimenti propedeutici all'erogazione agli enti territoriali delle risorse stanziate, appunto, per l'anno 2014. Conseguentemente, sono stati avviati – e nella maggior parte dei casi portati a compimento – i lavori dei tavoli tecnici di verifica delle erogazioni in favore delle regioni interessate. Sono state, quindi, già messe a disposizione le risorse assegnate alle regioni per un importo complessivo di 5 miliardi 761 milioni.

  Sono state avviate le procedure per la concessione delle anticipazioni di liquidità 2014 agli enti locali. La Cassa depositi e prestiti ha raccolto le richieste da parte degli enti. Quelle accolte ammontano a complessivi 1 miliardo 340 milioni, entro i limiti di 1 miliardo 800 milioni stanziati. La procedura stabilita prevede che entro i primi giorni di agosto sarà completata l'erogazione a favore degli enti che avranno stipulato il contratto.

  Relativamente all'incremento dei rimborsi fiscali, pari a 4 miliardi di euro nel 2014, è previsto che l'effetto si distribuisca nel corso dell'intero 2014, tenuto conto che, a differenza del 2013, lo stock iniziale di rimborsi pregressi è significativamente ridotto, anche a causa degli interventi effettuati nel 2013.

Per la ripartizione tra le diverse sezioni del Fondo per assicurare la liquidità per i pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili, di 6 miliardi di euro, di cui all'articolo 32 del decreto-legge n. 66 del 2014, è in corso di predisposizione il relativo decreto ministeriale, la cui adozione è prevista entro il 31 luglio prossimo.

Sempre il decreto-legge n. 66 del 2014, infine, mette a disposizione degli enti locali 2 miliardi per il pagamento dei debiti nei confronti delle società partecipate e il relativo decreto ministeriale attuativo è stato trasmesso alla Corte dei conti per la prevista registrazione. Un'ulteriore tabella, che provvedo a depositare, la tabella 2, riporta lo stato di attuazione dei decreti amministrativi previsti dal decreto-legge n. 66 del 2014.

Sebbene il predetto decreto sia stato convertito solo il 23 giugno scorso, l'iter dei decreti previsti si è concluso o è in avanzato stato di definizione.

Per quanto riguarda lo stato di attuazione del meccanismo relativo alla certificazione dei crediti assistiti da garanzia dello Stato per la cessione, si fa presente che, ai sensi del comma 1, dell'articolo 37, del decreto-legge n. 66 del 2014, i debiti commerciali di parte corrente delle pubbliche amministrazioni diverse dallo Stato, maturati al 31 dicembre 2013 e certificati alla data di entrata in vigore dello stesso decreto-legge, ovvero per i quali il creditore abbia presentato istanza di certificazione entro i sessanta giorni successivi alla data di entrata in vigore della legge di conversione, sono assistiti dalla garanzia dello Stato dal momento dell'effettuazione delle operazioni di cessione, ovvero di ridefinizione dei termini e delle condizioni di pagamento dei debiti.

Tale misura consentirà di rendere disponibili ulteriori risorse che permetteranno di completare i pagamenti dei debiti pregressi ancora rimasti insoluti. Il decreto attuativo della norma in questione, da adottare entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge n. 66 del 2014, è in corso di emanazione.

Conclusivamente: lo strumento della garanzia dello Stato, con un ruolo della Cassa depositi e prestiti, come auspicato nell'interpellanza, è già previsto dall'articolo 37 del decreto-legge n. 66 del 2014; nel corso degli ultimi mesi, sono stati erogati alle regioni 3 miliardi 640 milioni, cui si aggiungono gli ulteriori 2 miliardi 728 milioni in corso di erogazione; a fronte di tali erogazioni in favore delle regioni sono stati pagati ai creditori 2 miliardi 494 milioni; circa l'entità dei debiti, l'ammontare totale è stato stimato dal DEF in 60,5 miliardi, inclusivi dei rimborsi fiscali e, quindi, sussiste una stima ufficiale, essendo in corso di completamento, come è noto e come ho già detto, la registrazione sulla piattaforma prevista dalla legge; d'altro canto, anche con riferimento alla valutazione complessiva dello stock di debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni la stessa Banca d'Italia, nel bollettino economico di aprile scorso, ha precisato che «tenuto conto dei tempi e delle dimensioni della parte di spesa pubblica che può dar luogo a debiti commerciali (circa 40 miliardi per trimestre), si può valutare, con un certo grado di approssimazione, che poco più della metà dei debiti rilevati alla fine del 2012 fosse esigibile, ossia presentasse un ritardo nei pagamenti superiore agli accordi contrattuali.». Lo stock di debito pregresso verrà saldato quindi con gli strumenti previsti dai decreti che ho richiamato, e cioè anticipazioni di liquidità agli enti territoriali, spazi finanziari sul patto di stabilità interno, cessione dei crediti con garanzia dello Stato, compensazioni con alcune tipologie di debiti tributari.