29 Luglio 2012


SPENDING REVIEW, LEGNINI: “OBIETTIVO EVITARE AUMENTO IVA, ABBIAMO MIGLIORATO IL DECRETO MA ORA LA SFIDA E’ APERTA”

Il senatore Pd a conclusione dell’iter in Senato: “Province, sanità, Fas, ricostruzione: ecco cosa cambia per l’Abruzzo. Ma ora si raccolga la sfida”.

“Il provvedimento sulla cosiddetta spending review era necessario. L’aumento dell’Iva sarebbe stato inaccettabile per i redditi in piena crisi economica: il problema quindi non era se fare queste riduzioni di spesa, ma come farle. Siamo riusciti a migliorare il decreto, anche se in misura insufficiente per alcuni aspetti”. Lo afferma il senatore abruzzese del Pd Giovanni Legnini a conclusione dell’iter in Senato del provvedimento sulla spending review.

“Si trattava e si tratta di non far scattare l'aumento dell'iva di 2 punti già prevista nella prima manovra Monti del dicembre scorso al fine del conseguimento del pareggio di bilancio nel 2013. La clausola contenuta nel decreto ‘Salva Italia’ – ricorda infatti Legnini – prevede che se entro settembre non si conseguissero risparmi per 3,280 miliardi per il 2012 e 6,560 per il 2013, a partire dal 1 ottobre scatterebbe l'aumento dell'Iva di 2 punti. Aumentare ancora le tasse in presenza della grave crisi economica tuttora in atto sarebbe stato insostenibile in particolare per i cittadini consumatori che tutti i giorni acquistano beni e servizi i cui prezzi sarebbero aumentati, a fronte di una riduzione del reddito disponibile e di una pressione fiscale globale non più sostenibile. Intervenire era dunque necessario. A fronte delle scelte del governo, tuttavia, abbiamo subito sostenuto che il decreto su alcuni punti non andava bene e bisognava correggerlo, in particolare sui tagli alla sanità e agli enti locali con conseguenti gravi rischi per i servizi in favore dei cittadini, tanto più dopo una stagione di corposi tagli che stanno mettendo in ginocchio i governi territoriali”.

Bisognava – sottolinea Legnini – “agire di più sulla spesa dello Stato centrale e meno sui governi di prossimità, quelli più vicini ai cittadini, e bisognava fare più vera revisione della spesa, tagliando sprechi, privilegi e spesa superflua, e meno tagli lineari cioè uguali per tutti, spreconi e virtuosi insieme. Abbiamo migliorato il decreto su questi punti ma in modo insufficiente ed altre misure correttive dovranno essere adottate prima della fine dell'anno. Il decreto ha un forte impatto sui territori poiché riguarda Regioni, Province, Comuni, uffici periferici dello Stato ed altro ancora”.

Per  l'Abruzzo, sottolinea Legnini, “le principali conseguenze riguardano Province, sanità, ricostruzione ed emergenza neve”.

PROVINCE- Il tema più caldo e dibattuto è quello delle Province, la cui ridefinizione ha come conseguenza anche quella relativa agli uffici periferici dello Stato (prefetture, questure, uffici del lavoro, tesoro, Motorizzazione, agenzie fiscali ed altro). “L'Abruzzo potrà proporre di mantenere non 2, come si era ipotizzato all'inizio, ma 3 Province. Scompare infatti” sottolinea il senatore Pd “il criterio di soppressione e accorpamento, che viene sostituito da quello del riordino sulla base dei criteri minimi fissati dal governo (350.000 abitanti e 2.500 mq di superficie). L'Abruzzo ha una capienza territoriale e demografica sufficiente per contenere 3 Province, le cui circoscrizioni andranno ridisegnate dal Consiglio regionale delle Autonomie e dalla Regione ai quali vengono attribuiti più autonomia nella definizione delle proposte. In Abruzzo molto ruota attorno alla sorte di Pescara e Teramo, le cui Province come è noto non hanno i requisiti minimi per restare cosi come sono. Occorre per questo ascoltare e far partecipare territori, enti locali e forze politiche, e poi assumere le decisioni. La questione centrale è quella Chieti-Pescara, il più grande agglomerato urbano della regione. Mi auguro, e spero che tutti lavoreremo in tal senso, che prevalga la lungimiranza delle classi dirigenti. Le ragioni di Chieti, la provincia più popolosa, con 104 comuni e il 50 per cento del Pil regionale ed in possesso dei requisiti previsti dalla legge, e quelle di Pescara, ovvero della città più grande e dinamica dell'Abruzzo, sono entrambe meritevoli di tutela. Riusciremo a contemperarle nel contesto di un grande progetto urbano e territoriale? Rafforzando entrambe e non determinando la morte di una delle due (Chieti)? Questa è la grande sfida che chiama in causa tutti i territori  regionali, ciascuno dei quali potrà contribuire alla realizzazione di questo progetto”.

SANITA’, REGIONE, FAS. Se vorrà sopportare il taglio di risorse, la Regione “dovrà fare una seria revisione della spesa eliminando più in profondità consumi intermedi, enti, società, sprechi, strutture inutili e doppioni. Insomma una grande riforma per rendere più efficiente il servizio sanitario e la struttura regionale ed evitare il taglio dei sospirati Fas, inclusi dal Governo in commissione tra i tagli. Un mio emendamento approvato ha consentito una modifica importante: al Fas si arriva per ultimo, solo se la Regione non sarà stata capace di risparmiare. Una grande sfida e responsabilità per la Regione”.

L'AQUILA E IL CRATERE - EMERGENZA NEVE – “Vengono garantite in parte le risorse per chiudere i bilanci degli enti locali per effetto del mancato gettito derivante dall'inagibilità degli immobili danneggiati dal sisma” ricorda Legnini. “Per l'emergenza neve lo stanziamento è stato aumentato a 15 milioni, in parzialissimo accoglimento degli emendamenti di diversi senatori delle regioni colpite  dalle eccezionali nevicate di febbraio. Occorre continuare ad incalzare il Governo , che si è impegnato più volte a ristorare ai Comuni somme ben più consistenti”.