08 Settembre 2011


SENATO. LEGNINI IN AULA: “MANOVRA IRRESPONSABILE, COLPISCE LAVORATORI E FAMIGLIE”

“La vostra irresponsabilità non ha consentito di fare ciò che serviva al nostro Paese e di ciò ne risponderete”. Lo ha affermato intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama il senatore abruzzese del Pd Giovanni Legnini, componente della commissione Bilancio.

“All'origine delle gravi e ripetute turbolenze sui mercati finanziari, degli attacchi ai nostri titoli di debito, con un'insostenibile lievitazione del differenziale del tasso di interesse rispetto al titolo di riferimento (il bund tedesco), ci sono certo i noti fattori di crisi internazionale, i mostri della speculazione che vede il nostro Ministro dell'Economia” ha detto Legnini, “ma ci sono l'incertezza, la scarsa credibilità, la confusione generati dalle decisioni del Governo. E questa è una verità storica, riscontrabile, che determina il permanere, dei fattori di rischio per il nostro debito pubblico e per l'affidabilità del nostro Paese. Basti guardare all'evoluzione dei numeri della manovra; i miliardi dovevano essere 40 all'origine, sulla base degli accordi con l'UE; e invece si parte dai 25 del primo decreto, si passa a 47,9 miliardi durante il suo esame a luglio qui al Senato, si accresce di 7,4 miliardi a regime con il decreto che stiamo discutendo, aumenta ancora di 4,3 miliardi con il maxiemendamento di oggi, arrivando quindi al totale necessario per ottenere, forse il pareggio di bilancio al 2013 e poi al 2014 che ammonta a 59,6 miliardi”. Passaggi caratterizzati da “un diluvio di incidenti, dichiarazioni, errori, conflitti interni al Governo e alla maggioranza, marce indietro e cambiamenti repentini sono impressionanti. Come l'iniziale incidente sulla norma salva-Mondadori, poi stralciata”.

La manovra, ha aggiunto Legnini, “non sconta sia gli effetti recessivi ad essa correlati aggravata dagli effetti depressivi sui consumi dell'aumento dell'IVA oggi disposta, che le variazioni in diminuzione dell'andamento del PIL, di recente stimate dal F.M.I. in misura di molto inferiore a quella programmatica. Permane nella pancia della manovra l'enorme punto interrogativo degli effetti stimati della delega fiscale e assistenziale, dalla quale si prevede di ricavare 20 miliardi senza dire come, e che farà volare, insieme alle altre misure compreso l'aumento dell'Iva, la pressione fiscale del nostro Paese attorno al 45%, un record che segna più di ogni altra decisione o giudizio l'irreversibile sconfitta della vostra politica economica”.

La manovra, dunque, “era e rimane iniqua, colpisce lavoratori e famiglie, è poco credibile e recessiva. E' recessiva più di quanto sia fisiologico attendersi da una qualunque manovra restrittiva e ciò per la sua qualità e composizione che si basa per oltre il 60% sulle entrate e per un altra parte consistente su un colpo molto duro alle Regioni e agli Enti Locali, comprimendo in modo non sostenibile servizi e investimenti. Non c'è una seria strategia di riduzione selettiva, programmata, sostenibile della spesa pubblica”.

Mentre la via per una riduzione della spesa pubblica è “un piano industriale delle Pubbliche amministrazioni centrali, l’accorpamento degli uffici territoriali del Governo, l’unificazione degli Istituti di Previdenza, l’effettivo coordinamento delle forze dell'ordine, la revisione della rete diplomatica all'estero ed altro”.

Invece “pochissime nostre proposte hanno trovato accoglimento, anche se esse rappresentano una sia pur lieve mitigazione del carattere sconclusionato delle misure. Molte altre potevano trovare una più favorevole apertura da parte del Governo ma ciò non è accaduto. La vostra irresponsabilità non ha consentito di fare ciò che serviva al nostro Paese e di ciò ne risponderete”.