25 Gennaio 2019


"Quel ragazzo si farà"

Oggi il Centro pubblica una lettera aperta a Giovanni Legnini da parte di Barbara Troilo, figlia di Domenico Troilo vice comandante della Brigata Maiella

QUANDO MIO PADRE DISSE “QUEL RAGAZZO SI FARÀ” L’intervento di Barbara Troilo*

“Quel ragazzo ne farà di strada”. Sono le parole di mio padre Domenico Troilo, vice comandante della brigata Maiella e quel ragazzo era Giovanni Legnini. Quante volte, io e mio fratello Alberto, abbiamo sentito queste parole. Mio padre è sempre stato bravissimo a cogliere l’essenza delle persone. E, così, è stato anche per Giovanni. Diversi decenni sono passati e quel giovane, di strada, ne ha fatta davvero tanta, con competenza e rettitudine. Qualità, queste ultime, che oggi sembrano passate di moda, così come sembrano appartenere a un’altra epoca i valori di solidarietà e di libertà che hanno animato i ragazzi della Brigata Maiella. Se mio padre fosse ancora vivo, sono sicura che rivedrebbe in Giovanni l'incarnazione dell’eredità spirituale di quella Resistenza umanitaria, divampata spontaneamente nei paesini delle montagne dell’Abruzzo dopo l’8 settembre del 1943, mentre migliaia di soldati inglesi, americani, jugoslavi e indiani, fuggiti da campi di prigionia, chiedevano ai civili un pasto e un rifugio per sottrarsi alle retate tedesche. La gente semplice aveva istintivamente capito da quale parte stare e così, prima ancora di tanti altri, condivideva con i fuggitivi anche ciò che non aveva. Certi sentimenti possono sembrare un lontano retaggio quando, invece, dovrebbero essere più vivi che mai, specie in un momento storico, come quello attuale, in cui c'è bisogno “come il pane” di autentico fervore etico. Questa mia lettera vuole essere, dunque, in memoria anche di quello che era il pensiero di mio padre, un appello forte: non smettiamo di portare nel cuore gli ideali di solidarietà e di uguaglianza e di farlo con competenza e rettitudine. 
*figlia del vicecomandante della Brigata Maiella