21 Aprile 2011


PROCTER&GAMBLE, LEGNINI E MICHELONI INCONTRANO VERTICI MULTINAZIONALE. “OBIETTIVO RICOLLOCAZIONE LAVORATORI, VALUTARE VENDITA CENTRO AD AZIENDE INTERESSATE”

Impegno alla ricollocazione del maggior numero di lavoratori presso gli stabilimenti Fater e Fameccanica e valutazione dell’interesse di altre aziende nell’acquisizione del centro. Sono i risultati dell’incontro che questa mattina i senatori del Pd Giovanni Legnini e Claudio Micheloni hanno avuto con i dirigenti della Procter&Gamble sul futuro del centro ricerche di San Giovanni Teatino che la multinazionale sta smantellando.

“I dirigenti P&G hanno ribadito che la chiusura prevista per il giugno 2012 è stata assunta dalla Direzione Centrale Americana di P&G e che essa non è modificabile poiché si basa su una scelta strategica di concentrazione in un unico sito europeo  dell'attività di ricerca della multinazionale” sottolineano Legnini e Micheloni, “ma abbiamo chiesto una revisione della decisione, anche in vista della possibile emanazione di un credito d'imposta dell'attività di ricerca preannunciato ieri al Senato dal Ministro dell'Economia”. In seconda battuta, dicono Legnini e Micheloni, “abbiamo sollecitato un impegno più deciso per la ricollocazione dei lavoratori a partire dagli stabilimenti di Fater e Fameccanica, dei quali P&G è partner. Siamo convinti che l’Abruzzo non possa perdere un centro di eccellenza di questo valore, e per questo abbiamo sollecitato la P&G a consentire l'eventuale acquisizione del centro ricerche da altre aziende interessate”.

I dirigenti P&G, dopo aver esposto le iniziative in corso per la ricollocazione dei lavoratori nonché la richiesta formulata di ottenere due anni di cassa integrazione guadagni e la mobilità per i lavoratori che non sarà possibile ricollocare (circa 50), hanno positivamente valutato l'eventuale interesse di altre aziende e hanno assicurato l'impegno alla ricollocazione del maggior numero di lavoratori.

“Questa vertenza richiede un impegno più forte di tutte le istituzioni” sottolineano i due senatori Pd, “a partire dal Governo e della Regione d'intesa con le parti sociali, per fare in modo che nessuno dei lavoratori coinvolti rimanga senza occupazione e per favorire la permanenza del centro di ricerca. Quello di oggi è solo il primo passaggio: percorreremo tutte le strade per i lavoratori e per l’Abruzzo”.