17 Marzo 2015


CSM,Legnini: incontro con una delegazione di magistrati tunisini

Il Vice Presidente del CSM, Giovanni Legnini, ha rappresentato l’interesse del CSM a continuare nella collaborazione con la magistratura tunisina impegnata in questo sforzo importante e storico per promuovere, strutturare e sviluppare un sistema giudiziario ispirato ai principi dell’indipendenza della giurisdizione e dei giudici e della separazione dei poteri. Nel corso dell’incontro è emersa la volontà del CSM di cooperare con tutti i Paesi del Mediterraneo e del Nordafrica che si avviano verso un percorso di riforma improntato alla democratizzazione.

Il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, ha ricevuto a Palazzo dei Marescialli, insieme al Presidente della Sesta Commissione, Piergiorgio Morosini ed ai Consiglieri laici e togati: Renato Balduzzi, Rosario Spina e Luca Palamara, una delegazione di magistrati tunisini (componenti della Commissione temporanea per la supervisione della riforma della giustizia), guidata dal Primo Presidente della Corte di Cassazione Khaled Ayari, dal Procuratore Generale Ben Cheikh e dall’esperto della Commissione Europea, Patrice de Charette, per un confronto in vista dell’imminente riforma della giustizia in Tunisia.

Il Vice Presidente del CSM, Giovanni Legnini, dopo aver dato il benvenuto alla delegazione e ringraziato la Sesta Commissione competente per i rapporti con le magistrature estere e per gli studi di diritto comparato per quest’ulteriore iniziativa di “scambio internazionale” ha rappresentato “l’interesse del CSM a continuare nella collaborazione, già avviata nel 2012,con la magistratura tunisina impegnata in questo sforzo importante e storico per promuovere, strutturare e sviluppare un sistema giudiziario ispirato ai principi  dell’indipendenza della giurisdizione e dei giudici e della separazione dei poteri”.

Nel corso dell’incontro è emersa la volontà del CSM di cooperare con tutti i Paesi del Mediterraneo e del Nordafrica che si avviano verso un percorso di riforma improntato alla democratizzazione, aprendo un dialogo sulla ridefinizione dei rapporti del Mediterraneo con i Paesi del Nordafrica: “lavorare insieme, ha concluso il Vice Presidente Legnini, per affiancare allo spazio giuridico europeo anche uno spazio giuridico e geo-politico del Mediterraneo, tema cruciale per la stabilità mondiale”.

Il Presidente della Sesta Commissione, Piergiorgio Morosini ha sottolineato l’opportunità “d’incrementare i rapporti con le magistratura di altri Paesi, importanti per lo svolgimento della giurisdizione anche in Italia”. “Noi, ha proseguito Morosini, siamo un Paese che sta affrontando, anche in maniera drammatica, il tema del traffico di migranti. In quest’ottica, è per noi fondamentale avere rapporti immediati e diretti con colleghi che operano sulle diverse sponde del Mediterrano. Questa due giorni di reciproco confronto, ha concluso Morosini, non è solo motivo di nostro arricchimento dal punto di vista culturale, ma anche un ponte per un’attività giurisdizionale più efficace in cooperazione con la Tunisia”.

Il Consigliere Renato Balduzzi, Direttore dell’Ufficio Studi ha illustrato le prerogative costituzionali e il funzionamento del CSM italiano e analizzando il recentissimo modello tunisino, ha posto l’accento “sull’autonomia contabile e finanziaria, espressamente prevista dalla Costituzione del 2014, che lo rende un modello molto avanzato”. “La nuova Costituzione tunisina, ha rimarcato Balduzzi, è meritoriamente andata ben oltre la stessa revisione costituzionale francese del 2008, disegnando un CSM pienamente indipendente e garante dell’indipendenza della magistratura”.

Il Consigliere Rosario Spina, rispondendo alle domande dei magistrati tunisini, ha puntualizzato il riparto di competenze tra Ministro della Giustizia e Consiglio italiano e ha spiegato il sistema delle incompatibilità, ambientali e funzionali, in rapporto al procedimento disciplinare; mentre il Consigliere Luca Palamara ha evidenziato l’importanza dell’attività internazionale ed in particolare dello scambio d’esperienze con gli altri Paesi nell’ottica del rafforzamento dell’autonomia e dell’indipendenza della giurisdizione.
Nella seconda giornata i magistrati tunisini, assisteranno alla seduta del Plenum e ascolteranno le relazioni tecniche dei magistrati addetti alla Segreteria della Sesta Commissione, Giulio Adilardi e Mariarosaria Guglielmi e di Carlo Renoldi dell’Ufficio Studi del CSM sui temi: dell’accesso in magistratura, della progressione in carriera, delle valutazioni di professionalità, della formazione, dei trasferimenti, e sul regime della responsabilità disciplinare.