05 Febbraio 2019


Legnini: un grande piano per rilanciare il lavoro

Il candidato presidente della Regione presenta un pacchetto di misure finalizzate a rilanciare l’occupazione in Abruzzo.

Giovanni Legnini, candidato per la presidenza della Regione Abruzzo annuncia nel corso di una conferenza stampa nella sede pescarese del suo comitato elettorale un pacchetto di misure per rilanciare il lavoro. Di seguito delineiamo nel dettaglio le misure che intendiamo attuare.

 

1. Tre misure per i giovani

“Torno in Abruzzo”

Un numero sempre crescente di giovani abruzzesi è costretta lasciare la regione per trovare lavoro. L’Abruzzo è al quinto posto per numero di laureati che trovano lavoro fuori regione Per invertire questa tendenza si prevede, nell’ambito degli incentivi all’occupazione.

  • Un contributo a fondo perduto, previa presentazione di un progetto che coinvolga giovani e aziende, fino a 20mila euro per favorire il rientro in Regione delle persone che partite dall’Abruzzo hanno acquisito valide conoscenze e competenze. Vogliamo far tornare in 2 anni  da 500 a  1000 giovani che lavorano all'estero. La spesa minima necessaria di 10 milioni di euro sarà attinta dai fondi comunitari ancora disponibili a valere sul POR FSE relativi all’ASSE I (occupazione) e all’ASSE III (Istruzione e Formazione).

 

“Mi formo e torno”

L’iniziativa intende introdurre un nuovo intervento nell’ambito degli incentivi all’occupazione favorendo l’acquisizione di conoscenze e competenze specifiche sia all’estero che in altre regioni e di maturare un'esperienza da utilizzare nelle aziende del territorio regionale, supportando sia l’offerta che la domanda di lavoro. Si prevede, per i progetti che saranno selezionati:

  • un contributo a fondo perduto, fino a 20mila euro, per sostenere spese di soggiorno e attività di formazione all’estero o in altre regioni da 6 a 12 mesi;
  • un contributo, fino a 10mila euro, sempre a fondo perduto, per un’azienda che, sin dalla fase di presentazione della richiesta da parte del giovane laureato, si impegna ad assumerlo al termine del periodo di formazione.

Potranno accedervi da 500 a 1000 giovani per un biennio per una spesa minima di 15 milioni di euro reperibile dal POR FSE relativi all’ASSE I (occupazione) e all’ASSE III (Istruzione e Formazione).

 

Garanzia Giovani

Per contrastare il fenomeno dei NEET (Not Engaged in Education, Employment or Training) ossia quei giovani, fino ai 29 anni, che non studiano e che non lavorano, proseguiremo con l’iniziativa già nota con il nome di “Garanzia Giovani” che, negli ultimi tre anni, ha già avuto 23.000 beneficiari con programmi specifici di inserimento lavorativo che hanno visto anche il coinvolgimento degli enti di formazione nel creare opportunità di formazione al lavoro in azienda.

 

2. Due misure a sostegno degli over 35

“Guardo al futuro”

La precarietà rappresenta una delle difficoltà maggiori per chi vuole sviluppare appieno il proprio progetto di vita.

  • Per i precari con più di 35 anni prevediamo un contributo fino a 10mila euro per l’assunzione a tempo indeterminato e/o per la trasformazione di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, purché garantiti per almeno 36 mesi.

Grazie alla rimodulazione degli strumenti previsti all’interno delle misure relative agli incentivi all’occupazione (sempre a valere sull’Asse I del POR FSE) saranno stanziati, per i prossimi due anni, 7 milioni di euro da destinare alle imprese.

 

“Torno al lavoro”

Intendiamo arginare l’emergente fenomeno della difficoltà del rientro nel mercato del lavoro, per chi, dopo anni di impiego nella stessa azienda, perde il lavoro e trova difficoltà a rientrare in un mercato che richiede sempre nuove competenze specialistiche ed in continua trasformazione a seguito dello sviluppo delle nuove tecnologie.

  • Per gli over 50 che hanno perso il lavoro e per i disoccupati di lunga durata prevediamo un mix di misure che preveono: incentivi all’assunzione; servizi di accompagnamento e supervisione personalizzati; tirocini e altre forme di formazione sul lavoro. 

Tale misura, indirizzata particolarmente agli over 50 espulsi dal mercato del lavoro, vedrà uno stanziamento di 7 milioni sempre grazie alla rimodulazione degli strumenti previsti all’interno delle misure relative agli incentivi all’occupazione sull’Asse I del POR FSE.

 

I tre programmi per i giovani e i due per gli over 35 saranno finanziati con un ammontare di oltre 35 milioni di euro con un utilizzo mirato dei fondi comunitari ancora disponibili a valere sul POR FSE relativi all’ASSE I (occupazione) e all’ASSE III (Istruzione e Formazione) e nei periodi successivi con le disponibilità della nuova programmazione comunitaria 2020-2027.

Queste iniziative, soprattutto le tre rivolte ai giovani, saranno implementati promuovendo sinergie tra le imprese che operano sul territorio regionale, gli ITS, le scuole e le università al fine di strutturare modelli didattici capaci di promuovere apprendimenti contestualizzati, nonché di fornire agli studenti specifiche capacità, conoscenze ed abilità pratiche immediatamente spendibili sul mercato del lavoro.

 

2. Le nuove imprese agricole dei giovani

 

L’agricoltura è un’attività fondamentale per il nostro territorio sia dal punto di vista economico, sia ambientale e sociale. Riteniamo importante favorire il ricambio generazionale e l'insediamento di giovani imprenditori agricoli, anche per favorire l'introduzione, nelle aziende agricole, di sistemi innovativi di processo e di prodotto atti a migliorare la capacità di collocamento dei prodotti, favorendo così la crescita occupazionale e dell’intero comparto.

  • Vi sarà un’iniziativa specifica che prevede servizi formativi e consulenziali e strumenti finanziari di accesso al credito, per sostenere le nuove imprese. Finanziati tramite una rimodulazione dei fondi ancora disponibili all’interno del FEASR, metteremo in atto azioni specifiche per favorire l’innovazione imprenditoriale nel campo dell’agricoltura e dell’agroalimentare promuovendo attività di giovani agricoltori.

I fondi utilizzabili in due anni saranno di 25 milioni di Euro con una stima da 300 a 400 nuove imprese agricole. Essi saranno reperiti con l'utilizzo del Fondo per lo sviluppo rurale già programmato per 10 milioni di euro e un ulteriore stanziamento di 15 milioni sui fondi non ancora impegnati e da riprogrammare.

 

3. “Creo la mia impresa”

Intendiamo promuovere la capacità di dare vita a nuove imprese capaci di generare crescita ed occupazione. Lo faremo rafforzando il sistema di finanziamenti diretti alle nuove imprese, attraverso le seguenti azioni:

  • Ci sarà una misura specifica per favorire l’autoimprenditorialità. La misura si aggiunge a quella già prevista nella misura "resto al sud" gestita da Invitalia.

Destineremo 10 milioni di euro ogni anno per due anni, che saranno reperiti con una rimodulazione del Fondo di Sviluppo e coesione, con una stima da 100 a 200 nuove imprese all'anno per un contributo pro- capite medio da 50.000 a 100.000 euro.

Per la nascita delle nuove imprese, accorderemo priorità a quelle del comparto del Turismo visto che si tratta di un settore che in Abruzzo ha notevoli potenzialità ancora inespresse.

 

 

4 Crescita delle imprese sostenibili

Favoriremo la imprese che intendono innovare nel rispetto della sostenibilità sia ambientale che sociale. Prevediamo di incrementare il cofinanziamento da parte della Regione. Destineremo 20 milioni di euro ogni anno che saranno resi disponibili grazie sia alla rimodulazione del Fondo di Sviluppo e coesione, utilizzandone i risparmi sia definanziando alcune misure del Masterplan non urgenti o non cantierabili. In particolare favoriremo:

  • iniziative imprenditoriali per rivitalizzare il sistema economico locale e creare nuova occupazione, attraverso progetti di innovazione, ampliamento e ristrutturazione; la misura consente il finanziamento di attività con un investimento minimo pari ad 1,5 milioni di euro ed è necessario garantire un cofinanziamento regionale pari ad almeno il 10% del finanziato.

Tale misura di sostegno all’investimento sarà finanziata in base alla legge 181/89: incentivi per il rilancio delle aree colpite da crisi industriale e di settore.

  • Contratti di Sviluppo: sostegno agli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, turistico e di tutela ambientale. L’investimento complessivo minimo richiesto è di 20 milioni di euro. Solo per attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli si riduce a 7,5 milioni di euro. La quota di cofinanziamento regionale deve essere di almeno il 10% del finanziato.
  • Accordi per l’Innovazione: Progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo di una o più delle tecnologie identificate dal Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2014 – 2020 “Orizzonte 2020” in stretta sinergia con le tre università abruzzesi.
  • Progetti di ricerca e sviluppo. Dovranno prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro e non superiori a 40 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della proposta progettuale al MISE. Quota statale 20%; cofinanziamento regionale min. 3% (che lo Stato raddoppia in aggiunta al 20%).

Per tutte queste misure daremo priorità alle imprese che investono in progetti industriali sostenibili previsti dalla “Carta di Pescara”, il documento programmatorio che recepisce gli indirizzi delle politiche europee sul tema della sostenibilità ambientale applicata all’industria, approvato dalla Giunta Regionale con Delibera n. 502 del 21 luglio 2016 ed al quale hanno già aderito oltre 100 imprese condividendone i principi ispiratori di crescita ecosostenibile.

 

  

5 Sostegno per l’accesso al credito per le PMI

Una particolare attenzione e sostegno sarà data al microcredito. Vi sarà una rimodulazione dei fondi disponibili per rafforzare l'accesso al credito delle micro e piccole: raddoppieremo il fondo da destinare ai Consorzi fidi per un importo di 20 milioni in due anni favorendo in tal modo l'effetto leva per  sostenere l'accesso al credito con i fondi di garanzia  collettivi. 

 

Il totale degli stanziamenti destinati al lavoro sarà quindi superiore a 100 milioni di euro in due anni, dando così un forte impulso alla crescita occupazionale e favorendo uno sviluppo basato su un’innovazione ecosostenibile e un adeguato sostegno ai settori ad alta potenzialità  occupazionale come l’agricoltura e il turismo.