13 Gennaio 2018


Legnini: "La lentezza dei processi è insopportabile e ingiusta. Serve tagliando alla legge Severino"

Intervista di Claudia Fusani

È di questi giorni la notizia dell'assoluzione dell'ex ad di Finmeccanica
Giuseppe Orsi e dell'ex ad di Agusta Westland Bruno Spagnolini. Erano accusati
di corruzione internazionale, in India. Ai tempi, nel 2012, divenne noto come
l'affare degli elicotteri. Un grande scandalo, politico ed economico perché nel
frattempo Finmeccanica ha dovuto cambiare nome, chiamarsi Leonardo, perdere
commesse per milioni di euro ed interrompere importanti rapporti commerciali
con l'India (persi 560 milioni solo per i 12 elicotteri). Nei mesi scorsi hanno
fatto molto discutere l'assoluzione, dopo 9 anni di processi, di Mastella e
della moglie perché , ha detto il giudice, "il sistema Uduer di pressioni per
le nomine nella sanità non è mai esistito".  Intanto, però, è caduto un governo
(Prodi, 2008). Finito in nulla anche il processo all'ex sindaco di Venezia
Giorgio Orsoni che nel 2014 dovette dimettersi per l'accusa di finanziamento
illecito ai partiti nell'ambito dell'inchiesta sul Mose di Venezia. "Èstata
buttata all'aria una città per nulla" ha gridato a settembre scorso quando uscì
dal processo. Sarebbero tanti i casi. Questi sono solo i più clamorosi. Se li
mettessimo tutti in fila, saremmo costretti a prendere atto del fatto che c'è
ancora molto che non va nel modo di amministrare la giustizia.
 
Cerchiamo lumi al Consiglio superiore della magistratura. Con un governo
dimissionario, seppur in carica, e la legislatura in campagna elettorale, può
essere il luogo, forse l'unico, dove provare a ragionare a mente fredda,
tentare un bilancio di fine legislatura. Cinque anni in cui la magistratura è
stata ancora una volta protagonista e decisiva. Il padrone di casa ci riceve
nel suo studio al primo piano di palazzo dei Marescialli
 
Vicepresidente Legnini,  intravede un fattore comune in queste vicende così
diverse?
 
"Il fattore comune  che intravvedo, non potendomi esprimere sul merito, è
quello dell'insopportabile lentezza dei processi. È ovviamente fisiologico  che
un processo che si sviluppa in tre gradi di giudizio si concluda con
assoluzione.  Purtuttavia, il tempo lungo ed irragionevole  del processo
produce un esito ingiusto, anche quando l'esito è favorevole all'imputato. Una
delle riforme costituzionali più condivise  degli ultimi anni, quella dell'art.
111, fu emanata proprio per prevenire tale ingiustizia legata al fattore tempo,
mediante l'introduzione del principio di rango costituzionale del processo
giusto e con una durata ragionevole".
 
Riforma disattesa, possiamo dire. Esagerando un pò, verrebbe da dire che i
tribunali sono anticostituzionali.
 
"Fino a quando il nostro paese non  attuerà appieno tale principio, non potremo
dirci soddisfatti del funzionamento del sistema giudiziario. Stiamo facendo
passi avanti, i tempi si stanno riducendo ma  occorre andare avanti con
maggiore celerità.  Mi auguro che le riforme di questi anni , gli investimenti
in corso  in personale e digitalizzazione , nonché gli indirizzi organizzativi
degli Uffici giudiziari emanati dal CSM,  possano consentirci  nei prossimi
mesi e anni di dare piena  attuazione a quel principio costituzionale risalente
a più di 18 anni fa".
 
Lei è almeno il secondo o il terzo vicepresidente del Csm che auspica la
sospirata attuazione. Perché quella evocata da lei dovrebbe essere la volta
buona?
 
"Perché la strada imboccata negli ultimi anni sia dal Parlamento e dal  Governo
che dall'Organo  di autogoverno dei magistrati, credo sia quella giusta. Ad
esempio, la  riforma del processo penale approvata lo scorso  anno contiene
norme che, quando saranno pienamente attuate, potranno rendere la procedura più
snella e veloce. E poi perché  finalmente si sta procedendo all'assunzione di
giovani cancellieri, con le ultime disposizioni della Legge di Stabilità si
supererà  il numero di 5000 nuove assunzioni. Sono  in corso di espletamento,
inoltre,  tre concorsi per l'assunzione di giovani magistrati. Di tali
risultati va dato atto al Ministro della Giustizia, al Governo e al Parlamento
. Infine, l'operato del CSM che si è fortemente caratterizzato per una
forte implementazione della cultura organizzativa degli uffici giudiziari
attraverso numerose iniziative, indirizzi, risoluzioni. L'elenco sarebbe lungo,
mi limito a sottolineare il rilevante dato culturale insito nel complesso degli
atti consiliari prodotti ed in via di definizione".
 
Può indicare quella che secondo lei è la cifra della svolta dell'organo di
autogoverno?
 
"La svolta  che abbiamo promosso consiste nell'aver collocato al centro
dell'esercizio delle funzioni consiliari proprio  l'attenzione per
l'organizzazione giudiziaria,  promuovendo , tra l'altro , iniziative
riguardanti i tempi, le priorità nella trattazione dei procedimenti, i rapporti
con l'avvocatura e ogni altro aspetto capace di assicurare l'efficiente
esercizio della giurisdizione".
 
Ogni indagine è  sacrosanta. Ma si può immaginare un modo per evitare effetti
collaterali disastrosi quando poi dal punto di vista penale resta un nulla di
fatto?
 
"Magari ci fosse un modo. I tempi ragionevoli del processo - come ho già detto
-  certamente aiutano ad attenuare gli effetti pregiudizievoli . È ovvio che
vi è una fondamentale differenza se  l'infondatezza di un'accusa  viene
accertata dopo pochi mesi o dopo dieci anni . Credo, però, che sia molto
rilevante far leva su un dato culturale fondamentale, che interessa l'opinione
pubblica, il sistema dell'informazione e gli attori della giurisdizione. Mi
riferisco all'antico ma attualissimo principio costituzionale della presunzione
di innocenza. Voglio dire che dobbiamo abituarci all'idea che se un pm esercita
l'azione penale, che come è  noto  è obbligatoria, con iniziative a volte anche
molto eclatanti, la persona indagata o raggiunta da misure di ogni genere deve
essere considerata innocente fino a prova finale. Sembra banale  ma il vero
garantismo è questo. Posso aggiungere una considerazione generale?
 
Prego?
 
"Quest'anno ricade il 70esimo anniversario dell'entrata in vigore della nostra
carta costituzionale. Le risposte più rilevanti che i cittadini attendono dal
sistema giudiziario le troviamo nella nostra Costituzione. Se provassimo,
finalmente, ad attuarla fino in fondo, nel nostro paese si affermerebbero  con
maggiore efficacia il sistema delle garanzie,  compreso il diritto di difesa,
la giustizia giusta e dalla ragionevole durata, la presunzione di non
colpevolezza. In definitiva , i principi fondamentali dello Stato di diritto".
 
Il governatore della Lombardia Roberto Maroni, rinuncia ad un nuovo incarico
sicuro molto probabilmente perché sa che dovrà combattere con gli effetti della
legge Severino che impone le dimissioni agli amministratori locali anche se
condannati solo in primo grado. Ritiene ai necessario un tagliando alla legge?
 
"Non posso che ribadire quanto ho già  avuto modo di dire  in passato e cioè
che la previsione della decadenza dopo il primo grado per reati non gravi
andrebbe rimeditata. È un tema di cui si discute da anni e mi auguro che il
prossimo parlamento possa affrontarlo".
 
Caso Bellomo, il giudice amministrativo è stato destituito dall'organo
disciplinare della giustizia amministrativa. Adesso la domanda che molti si
fanno è  se siano in servizio pubblici ministeri che hanno passato il concorso
in modo illecito. Vi siete posti questo problema?
 
"Non penso che si ponga un problema  perché il concorso per l' ingresso in
magistratura è improntato alla massima trasparenza. Credo che sia il concorso
più rigoroso e difficile dell'intero sistema pubblico. E ciò prescindendo dalla
frequentazione delle scuole  di formazione, tema questo che richiede
riflessioni ed iniziative di ben altra natura".
 
Il 19 febbraio la sezione disciplinare del CSM affronterà il caso del pm
Woodcock. L'accusa è di non aver rispettato la procedura nell'indagine Consip.
Il Csm è  già  stato coinvolto in questa indagine. Si è fatto un'opinione?
 
"In quanto Presidente della sezione disciplinare non posso rispondere".
 
Affaire banche. Quale insegnamento o suggerimento può trarre il Consiglio dal
lavoro della Commissione parlamentare sulle banche?
 
"Nessun insegnamento poiché come è noto le finalità non erano ne potevano
essere di ordine giudiziario. Pur tuttavia, quella importante attività svolta
in sede parlamentare mi rafforza nel convincimento che la competenza per i
reati finanziari  debba essere assegnata alle procure distrettuali favorendo
specializzazione e capacità di gestione di procedimenti di indagine  spesso
molto complessi. I piccoli uffici difficilmente possono far fronte ad impegni
processuali che richiedono oltre che tempo anche gruppi di lavoro e sezioni
specializzate con strutture organizzative adeguate. Ad esempio, nei
procedimenti riguardanti gli amministratori delle banche, spesso le parti
civili sono decine di migliaia con problemi gestionali enormi".
 
Come valuta la modifica intervenuta nelle pieghe della finanziaria per cui i
membri togati del CSM potranno subito accedere ad incarichi direttivi senza
aspettare un anno di tempo come è accaduto per chi li ha preceduti?
 
"Si tratta di una norma sulla quale il Csm non è stato investito in alcun
modo. Comunque proprio ieri abbiamo aperto una pratica affinché  il Consiglio
possa esprimersi su tutta la materia dei fuori ruolo, provvedendo nel caso ad
elaborare una proposta al legislatore organica e generale. E vogliamo farlo
sviluppando un confronto con l'ANM".
 
Quanti procedimenti disciplinari sono stati decisi dalla consiliatura del CSM
da lei presieduto?
 
"Sono stati 553 i procedimenti definiti, 171 le sentenze di condanna e 165
quelle di assoluzione, 22 le sentenze di non doversi procedere (decise dal pg
anche per cessato servizio) e 22 le misure cautelari (6 sospensioni
obbligatorie; 6 cautelari facoltative; 10 trasferimenti d'ufficio). Abbiamo
deciso la destituzione dal servizio, ovvero il licenziamento, di 11 magistrati,
6 furono nella passata consiliatura".
 
La consiliatura dei record?
 
" Non parlerei di record ma  di aumento di efficienza. Abbiamo avuto tempi
rapidi nel definire i fascicoli. Difficile individuare altre categorie
pubbliche o professionali che hanno saputo accertare e sanzionare illeciti
disciplinari come abbiamo fatto in questi anni".
 
Che tipo di eredità lascia questa consiliatura? Qualche occasione sprecata?
Priorità per quella che verrà ?
 
"È  presto per parlare di eredità perché abbiamo di fronte ancora nove mesi di
attività  e lavoreremo fino all'ultimo giorno. Ciò che posso dire oggi è che
noi abbiamo operato il più esteso ed impegnativo ricambio al vertice degli
uffici giudiziari italiani di ogni grado; abbiamo prodotto quella svolta
organizzativa di cui ho parlato e provveduto alla cosiddetta autoriforma
cambiando i regolamenti di funzionamento dell'istituzione ed introducendo
massicce dosi di trasparenza e, mi auguro nel tempo, di maggiore efficienza".
 
Quando lei ha iniziato, in magistratura erano molto forti le correnti e si
parlava, con orrore, di toghe rosse.  Argomenti di un mondo che non c'è più o
ancora attuali?
 
"Le correnti stanno cambiando, come è cambiata la magistratura e la  percezione
da parte  dei cittadini del loro operato. Si tratta di un tema complesso,
sarebbe un'altra intervista...".