21 Giugno 2019


La mia intervista su Il Centro. “Si decida subito su ZES e portualità".

Su cambio di autorità portuale e Zes il ministro Danilo Toninelli ha assicurato al governatore Marco Marsilio che verrà istituita un commissione interministeriale per mettere la Regione nelle condizioni di fare la scelta più vantaggiosa.

> da Il Centro - Quotidiano d'Abruzzo del 21-06-2019 di Antonio De Frenza.

>Presidente Giovanni Legnini, qual è la sua posizione sul dibattito che si è acceso in Abruzzo tra i partiti e nelle forze produttive?
«La nostra posizione è nota da tempo ed è netta: siamo per il passaggio dei porti abruzzesi nell'ambito della governance dell'autorità di Civitavecchia. E in occasione della prossima ridefinizione, in sede europea, delle reti ten-t siamo perché, nell'ambito del corridoio tra le penisole iberica e balcanica, si definisca il collegamento strategico tra il Tirreno e l'Adriatico attraverso i porti di Civitavecchia ed Ortona, le nostre autostrade e la ferrovia. Si decida dunque rapidamente e ciò compete al presidente della Regione e al ministro delle Infrastrutture. A volte quando si vuole perdere tempo si fanno le "commissioni", non vorrei che questo fosse una di quelle. Chi è al governo nazionale e regionale ha la strada spianata da tempo, e quindi deve solo dire un sì o un no definitivo nel rispetto delle procedure. Infatti, i presidenti delle regioni Lazio e Abruzzo avevano definito un accordo nel 2016, i tre schieramenti politici che si sono candidati alle elezioni regionali sono tutti d'accordo, tutte le forze sindacali e produttive e i territori sono d'accordo: quindi non si comprendono certi tentennamenti».
>Viene però sollevata la questione della Zes e una supposta incompatibilità con il passaggio di governance da Ancona a Civitavecchia.
«La Zes può e deve essere varata con urgenza, senza perdere opportunità. La supposta incompatibilità di tale scelta con quella strategica relativa alla portualita, è stata sollevata sia in sede parlamentare che da parte dell'attuale governo regionale. Tutti i dubbi sono legittimi, ma chi ha il potere di decidere deve superarli facendo tutte le valutazioni necessarie. Peraltro, la Zes definita dalla giunta di centrosinistra nei mesi scorsi è, quanto alla zonizzazione, tutta orientata nella direzione di favorire la trasversalità tirreno adriatica e quindi non vi è contraddizione di strategie. In secondo luogo, le norme che disciplinano le due materie, quelle varate negli anni scorsi sulla portualità e le Zes, non contengono impedimenti espressi. Si tratta di procedimenti tra loro autonomi, che fanno capo entrambi ad un'unica autorità, il governo nazionale, che può esprimersi in modo definitivo non facendo perdere tempo ai territori, alle imprese e alle istituzioni».
>Tra l'altro la partita che si gioca non è solo sui porti ma sull'intera infrastrutturazione della regione.
«Non sfugge a nessuno che da tale scelta strategica che, lo ripeto, finalmente accomuna tutte le forze politiche, discendono conseguenze molto importanti sulle politiche infrastrutturali. È del tutto ovvio che il trasporto di merci da Civitavecchia verso i porti abruzzesi porta con sé il rafforzamento della intermodalità e della necessità di garantire gli investimenti sia sulla ferrovia Roma-Pescara che sulle Autostrade, con la inderogabile necessità della loro messa in sicurezza e della sostenibilità dei pedaggi che vanno comunque garantite. Siamo in una congiuntura politica particolare: il centrosinistra, che ha promosso alcune scelte importanti, ha governato fino a un anno fa a Roma e in Abruzzo e oggi è all'opposizione. Le altre forze politiche sono al governo a Roma e all'Aquila con le combinazioni che sono note; forse mai come in questa fase storica le responsabilità gravano su tutti e una classe dirigente responsabile ha il dovere di assumere una posizione con coraggio e visione del futuro su scelte che condizioneranno il futuro della nostra terra, a prescindere da chi si alternerà al governo del Paese e della Regione. Questa è la sfida che abbiamo di fronte e dobbiamo vincerla perché ci riguarda tutti.
>Come giudica la posizione del governo e della Regione sulla nomina del commissario per la messa in sicurezza del Gran Sasso?
«Anche su questo importante tema, si decida subito. Le nostre posizioni sono note. L'approdo conclusivo su ciò che serve fare è quella definita con la delibera di giunta regionale proposta a gennaio scorso da Giovanni Lolli e approvata dalla giunta. Abbiamo inoltre presentato un documento articolato e puntuale al consiglio straordinario da noi richiesto. Va bene il commissariamento, per noi sarebbe stato più utile se fosse stato il presidente della Regione, ma decida chi deve decidere nel modo migliore. Purché si garantisca nel tempo trasparenza nelle procedure, massima informazione e partecipazione dei cittadini, delle imprese e delle associazioni e il necessario coordinamento tra le varie istituzioni, insieme al rispetto rigoroso della disciplina ambientale e sulla salubrità dell'acqua»