03 Dicembre 2013


Abruzzo: l’appello di Legnini e Chiodi: «Stato di emergenza».

«Se questa terribile ondata di maltempo ci avesse colpito qualche mese fa i suoi effetti sarebbero stati anche più disastrosi, ma crediamo comunque che ci siano i requisiti per richiedere lo stato di emergenza». Il sottosegretario Giovanni Legnini non ha dubbi sulle conseguenze che avrebbe potuto avere il ciclone Nettuno quando il porto di Pescara era ancora totalmente insabbiato. Fortunatamente, oltre l’ottanta per cento dei lavori di dragaggio sono stati portati a termine, ma questo non basta a garantire sicurezza ad una città il cui scalo portuale ha profondi gap strutturali. Di questo e della richiesta dello stato di emergenza si è parlato ieri mattina durante una riunione in prefettura che, inizialmente, doveva essere incentrata solo sulla situazione dei lavori di dragaggio.

«Il dramma che sta vivendo l'Abruzzo in queste ultime ore ci ha spinto a valutare l’ipotesi di dichiarare lo stato di emergenza - ha spiegato Legnini subito  dopo l’incontro, a cui hanno partecipato, insieme agli amministratori locali, il comandante della direzione marittima Pozzolano, il prefetto D’Antuono, gli onorevoli D’Incecco, Castricone, Melilla e Vacca e la senatrice Chiavaroli -, sulla base dei gravi danni che si sono già manifestati e di quelli che saranno valutati a seguito della ricognizione che dovrà essere effettuata dalle autorità locali, dal sistema di protezione civile regionale e dalle strutture periferiche dello stato. Mi sono attivato oggi stesso per allertare la Protezione civile, chiedendo di valutare tempestivamente i presupposti per un provvedimento straordinario che dia al più presto risposte a tutti i territori colpiti dalle eccezionali precipitazioni». Richiesta della quale il governatore Gianni Chiodi si è fatto portavoce. Durante il tavolo tecnico è stata anche analizzata la situazione dei lavori del porto, quelli da completare e quelli da mettere in cantiere. «Le operazioni per l’escavazione dei fondali - ha continuato Legnini - termineranno entro gennaio e la quantità dei fanghi rimossa sarà maggiore di quella preventivata, superando gli oltre 320mila metri cubi, in modo da consentire la ripresa dei traffici turistico-commerciali». 
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Parole chiave: maltempo, abruzzo, allerta maltempo