24 Gennaio 2019


Intervista su Il Centro di oggi

Le uscite del ministro Costa spingono il candidato Giovanni Legnini alla replica.

Legnini: li sblocchi davvero quei 50 milioni per Bussi

Il candidato della coalizione di civiche e Pd ribatte al ministro pentastellato «Fui io a far trovare i fondi, non mi aspettavo queste uscite elettorali di Costa»

Le uscite del ministro Costa spingono il candidato Giovanni Legnini alla replica.

Il ministro dell’Ambiente ha dismesso i panni istituzionali entrando in campagna elettorale per i 5 Stelle con la frase “chi afferma che i fondi per la bonifica di Bussi sono bloccati dice una corbelleria”. La frase è rivolta a lei. Può spiegarci la verità sui fondi: come nascono e chi ne è stato il promotore?

«Tutti sanno che i 50 milioni per la bonifica del sito inquina- to di Bussi furono fatti stanzia- re da me nel 2011, così come nel 2007, subito dopo la scoper- ta della discarica dei veleni e del rischio inquinamento delle acque, feci stanziare 15 milioni per realizzare i nuovi pozzi a monte dell'abitato di Bussi e potenziare le reti idriche dei versanti di Chieti e Pescara. Le opere idriche furono pronta- mente realizzate ma la bonifica, ad eccezione di una prima messa in sicurezza, è ancora ferma. Seguii costantemente, quando ero in parlamento e nel governo, sempre in accordo con il sindaco le procedure per l'avvio della bonifica anche promuovendo la collaborazione con la Sogin, società pubblica che fa capo al Ministero dell'Economia, cosa che è avvenuta».

Allora perché secondo lei, nonostante i 5 Stelle stiano al governo con la Lega da nove mesi, i milioni per Bussi sono ancora bloccati?

«A questa domanda doveva dare una risposta il ministro ma ci ha comunicato solo che è stata nuovamente reiscritta in un capitolo di bilancio una somma che è disponibile da 7 anni. Mi aspettavo che oggi (ieri, ndr) ci fossero maggiori certezze sul concreto avvio delle opere di bonifica essendo state appaltati ormai un anno fa».

Ha mai incontrato Costa?

«Conosco il ministro da prima che diventasse componente del governo, lo stimo e per questo non comprendo come si sia potuto prestare ad un utilizzo elettorale in favore della consigliera Marcozzi di un problema così drammatico, la cui soluzione deve unire e non dividere e istituzioni e la comunità regionale e nazionale ».

Secondo lei c'è una contraddizione tra le frasi di Costa: “tra 7 giorni sbloccheremo i fondi” e “il ministero ha già avviato azione civile verso i responsabili dell'inquinamento”. A quali effetti porterà questa duplice scelta?

«I fondi disponibili da anni consentono solo l’avvio della bonifica che richiederà molte altre risorse. Si deve solo dare avvio ai lavori e questo dipende dal governo. Se sarò eletto presidente mi batterò con tutte le mie forze per disinquinare e reindustrializzare il sito. L’azione di risarcimento contro gli inquinatori è un atto dovuto dopo che la loro responsabilità è stata accertata in sede penale con la nota sentenza che ha dichiarato la prescrizione. Ma guai a pensare che bonificheremo completamente Bussi solo quando finirà la causa civile. Chi inquina paga e i responsabili devono pagare ma non possiamo permetterci di attendere tre gradi di giudizio per disinquinare».

L’ultima domanda riguarda il centrodestra. La Lega ha fatto chiaramente sapere che dopo il 10 febbraio fagociterà tutti, anche gli alleati, che so- no preoccupati per questo: che cosa comporta consegna- re l'Abruzzo a chi vuole creare una doppia Italia, ricca al Nord e povera al Sud?

«Significa che rischiano di dipendere dalla destra romana e dalla Lega che vuole portare più risorse al Nord. E poiché il Bilancio dello Stato, di cui mi sono occupato per anni, funziona a vasi comunicanti, se dai più soldi al Nord li togli al Centro e al Sud. Ma noi dobbiamo opporci con tutte le nostre forze. Autonomia speciale e rafforzata: sì, la chiederemo anche noi. Ma guai a chi vuole toglierci i soldi che ci spettano».