27 Luglio 2015


CSM, il parere del Comitato Pari opportunità in vista dell’approvazione del Testo Unico sulla dirigenza

Il Comitato Pari Opportunità del CSM ha espresso soddisfazione in merito all’ultimo schema di Testo Unico sul “Riordino dei criteri per l’assegnazione di incarichi direttivi e semidirettivi” della magistratura ordinaria. Il Comitato si è soffermato in particolare sulla positività del recepimento di alcune proposte volte al rispetto del principio delle pari opportunità e della promozione dell’equilibrio tra i generi nel conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi. Tra le altre cose il Comitato ha messo in evidenza che i miglioramenti apportati dalla nuova disciplina in corso di approvazione dipenderanno in larga parte dall’effettivo mutamento di prospettiva degli stessi magistrati

Il Comitato Pari Opportunità del Consiglio Superiore della Magistratura, presieduto dal Presidente della Sesta Commissione, Piergiorgio Morosini (e composto da due componenti del CSM, sei magistrati ordinari designati da ADMI e ANM, due esperti designati dal Comitato nazionale e dalla Commissione per le pari opportunità del Ministero del Lavoro e del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri), dopo aver esaminato l’ultimo schema di Testo Unico recante “Riordino dei criteri per l’assegnazione di incarichi direttivi e semidirettivi” della magistratura ordinaria, ha espresso soddisfazione “per il recepimento di alcune proposte formulate dal Comitato in data 30 giugno, anche a seguito del confronto con la Quinta Commissione del CSM; in particolare, l’art. 2 impone che nel conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi venga rispettato il principio “delle pari opportunità e al fine di promuovere l’equilibrio tra i generi”; gli articoli 7, 10 e 83 specificano come il principio di pari opportunità debba avere rilevanza ai fini della valutazione delle capacità del dirigente in relazione al conferimento e della riconferma nell’incarico”.

Il Comitato Pari Opportunità del CSM, ha osservato che “il testo in esame, nel delineare statuti differenziati per tipologia di Ufficio, promette di valorizzare in particolare l’effettivo contributo dato dal singolo magistrato nella giurisdizione, in una prospettiva idonea a creare i presupposti per opzioni rispettose delle pari opportunità”.

Infine il Comitato ha rilevato “che, preso atto dei menzionati passi avanti rispetto al testo attualmente vigente, l’innovazione prevista non si accompagna a ulteriori misure, pure proposte dal Comitato, che avrebbero potuto incidere significativamente sui dati statistici dai quali emerge ancora un notevole squilibrio di genere nei ruoli semidirettivi e direttivi della magistratura; ci si riferisce in particolare alle proposte emendative formulate agli articoli 24 e 26 sia con riferimento al criterio di anzianità del ruolo sia con riferimento alla valutazione comparativa delle attitudini;  difatti, per un verso, la proposta del Comitato Pari Opportunità mirava ad introdurre un criterio residuale precedente rispetto alla mera anzianità del ruolo, privilegiando, nel giudizio di equivalenza, a parità di valutazione comparativa, il genere meno rappresentato; per l’altro, mirava  in un’ottica di parità di genere, alla valutazione delle pregresse esigenze di cura della famiglia e della prole del candidato con riferimento al conferimento degli incarichi per gli uffici definiti di “grandi dimensioni” .

Il Comitato ha concluso mettendo in evidenza che “i miglioramenti comunque apportati dalla nuova disciplina in corso di approvazione dipenderanno in larga parte dall’effettivo mutamento di prospettiva degli stessi magistrati che ricoprono incarichi di responsabilità nella direzione della promozione delle pari opportunità nell’ambito delle diverse declinazioni organizzative di loro competenza all’interno dell’ufficio giudiziario”.