CSM, due giornate di formazione sulla "nuova responsabilità civile di magistrati"
Due giornate di formazione con l’obiettivo, da parte del CSM, di accompagnare il percorso di prima applicazione della nuova disciplina della responsabilità civile dei magistrati stimolando il confronto, vigilando sulla sua corretta attuazione e analizzando i diversi aspetti. L’iniziativa, in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura, è stata assunta dalla Sesta Commissione. Il vicepresidente del CSM, Giovanni Legnini,ha ribadito che l’organo di governo autonomo della magistratura non lascerà soli i magistrati nella tutela della loro indipendenza e serenità nell’esercizio della giurisdizione.
A tre mesi dall’entrata in vigore della Legge 27 febbraio 2015, n. 18 sulla disciplina della responsabilità civile dei magistrati, che ha riformato la Vassalli (Legge 13 aprile 1988, n. 117), il CSM, in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura, ha organizzato una due giorni di formazione sul tema “La nuova responsabilità civile dei magistrati tra giurisdizione e governo autonomo”.
L’incontro di studio è stato aperto dal Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini che ha espresso soddisfazione per l’importanza dell’iniziativa assunta dalla Sesta Commissione: “Il CSM vuole accompagnare il percorso di prima applicazione della nuova disciplina stimolando il confronto e vigilando sulla sua corretta attuazione. Allo stato, quel rischio d’utilizzo strumentale dell’azione risarcitoria sembra attenuato, essendo stati avviati pochi procedimenti. Un dato non ancora significativo ma sintomatico di una prudenza delle parti e degli avvocati. Avvieremo, ha spiegato Legnini, l’annunciato monitoraggio anche sui riflessi dell’azione risarcitoria sulle funzioni proprie dell’autogoverno quali il giudizio disciplinare e le valutazioni di professionalità. Non lasceremo soli i magistrati nella tutela della loro indipendenza e serenità nell’esercizio della giurisdizione”.
Il Presidente della Sesta Commissione consiliare, Piergiorgio Morosini ha illustrato l’iniziativa (che ha visto la partecipazione di un rappresentante delle strutture di formazione distrettuale per ciascun distretto ed di un componente per ogni Consiglio giudiziario), per un totale di circa 90 magistrati a fronte di oltre 400 richieste. “Vogliamo dar vita, ha sottolineato Morosini, ad un CSM che punti ad essere davvero la casa di tutti i magistrati, in costante collaborazione con la Scuola. Il senso di quest’incontro è quello di approfondire il tema del rapporto tra azione disciplinare e azione di responsabilità civile, per capire quale sarà l’approccio alle funzioni giurisdizionali a seguito della nuova disciplina. Vi è da chiedersi, ha proseguito Morosini, se con questa novità legislativa si alimenti la giurisprudenza difensiva oppure no e questo sarà oggetto del confronto”.
Ernesto Aghina, componente del Comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura ha dato voce “alle preoccupazioni in merito al procedimento di rivalsa senza filtro e alle inevitabili ricadute che ne derivano sul procedimento e sul, a questo punto obbligatorio, procedimento disciplinare”.
La sessione della mattina è stata chiusa dal Consigliere togato del CSM, Rosario Spina che ha fatto notare come “i riferimenti ai dicta della Corte europea non fossero appropriati, in quanto non diretti ai magistrati ma agli Stati e come non ne discendesse nessun obbligo di modifica della Legge Vassali”.
Alla sessione pomeridiana, incentrata sul tema del “nuovo rapporto tra responsabilità civile e procedimento disciplinare”, sono intervenuti tra gli altri: il Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione, Pasquale Paolo Maria Ciccolo ed il Presidente di sezione della Corte Suprema di Cassazione, Giuseppe Maria Berruti. Il Consigliere togato del CSM, Luca Palamara, ha chiuso i lavori della sessione pomeridiana, sottolineando che “occorre monitorare l’applicazione della normativa, ma certamente, la magistratura italiana dovrà agire senza il timore di incorrere in responsabilità nell’interpretazione delle norme”.
Nel corso della giornata di formazione, sono stati divulgati i dati sulle iniziative giudiziarie sotto il regime della normativa Vassalli, affrontati i temi della colpa grave e i limiti della responsabilità civile dei magistrati con la nuova legge, oltreché l’impatto delle novità normative sulle forme di responsabilità derivanti dall’emissione di misure cautelari personali e reali.
L’incontro di studio proseguirà domani, venerdì 12 giugno, dalle 9.30, presso la Sala Conferenze di Palazzo Marescialli, con la tavola rotonda sul “rischio di una giurisdizione difensiva”, moderata dal giornalista del Corriere della Sera, Luigi Ferrarella, alla quale partecipano il Presidente della Scuola Superiore della Magistratura, Valerio Onida e il Consigliere togato del CSM, Claudio Galoppi; conclude i lavori il Consigliere laico e Direttore dell’Ufficio Studi del CSM, Renato Balduzzi.