29 Febbraio 2012


Atri, il Circolo Pd affronta il tema del tribunale.

L’Agenzia delle Entrate ridotta ad un semplice sportello informativo. L’Ente Ricciconti colpito da una legge regionale che di fatto non fa altro che dissipare il patrimonio per appagare le “necessità” clientelari del politico di turno. L’ospedale San Liberatore, per il quale il Pd continuerà a battersi affinché possa tornare quel punto di eccellenza che era una volta.

E, infine, un altro argomento di stretta attualità, affrontato  ad Atri, nel dibattito promosso dal Pd atriano, dal titolo “Quale futuro per il tribunale di Atri?”. Ad introdurre il tema, il segretario di partito locale, Herbert Tuttolani, che ha rimarcato nel suo intervento l'urgenza di “reagire e di combattere per fermare quello che sembra un inarrestabile declino di una delle città più rigogliose d’Abruzzo”.

“Oggi” ha detto il segretario comunale del Pd “siamo qui per affrontare quello che potrebbe verificarsi di qui a poco: la perdita del nostro Tribunale. Siamo stati i primi, nel mese di novembre, a lanciare l’allarme, affinché le istituzioni della nostra città e della provincia potessero occuparsi del problema. Subito però siamo stati tacciati di essere allarmisti, quando invece eravamo solo allarmati, evidentemente a ragione! Poi invece si è riconosciuto che il problema esiste, tanto che sono avvenuti due passaggi importanti per tentare di preservare il tribunale: il primo a gennaio, quando il Consiglio Comunale di Atri ha deliberato all’unanimità un ordine del giorno col quale si impegna ad accollarsi tutte le spese inerenti le strutture che accolgono gli uffici giudiziari. Il secondo pochi giorni fa, quando le giunte comunali di Atri e Giulianova, insieme con la Provincia di Teramo, hanno deliberato di fare richiesta al Parlamento affinché venga esteso anche alla nostra provincia l’emendamento accolto per i tribunali di Chieti e l’Aquila, che proroga di tre anni il loro riassetto”. “Il Governo Monti” ha proseguito Tuttolani “inizierà a breve l’iter decisionale per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari ed ha tutte le intenzioni di mantenere fede alla legge del governo Berlusconi e di procedere alla soppressione delle sezioni distaccate sul territorio nazionale, fatta eccezione per le isole minori. E’ nostra ferma intenzione attivarci affinché possano essere fatte altre eccezioni che tengano conto, ad esempio, del territorio o meglio delle distanze chilometriche tra le sedi interessate o ancora che abbiano la giusta considerazione delle infrastrutture esistenti. Crediamo che Atri e Giulianova, per la loro importanza e per la qualità dei loro servizi, meritino tutta l’attenzione e l’impegno dei parlamentari della nostra provincia”. Al dibattito pubblico  è intervenuto anche il sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro, secondo il quale “è importante fare squadra, superando le logiche politiche e territoriali. Con questa legge il tribunale di Teramo rischia di scoppiare, perchè non può supportare tutta la mole di lavoro”, intervento condiviso poi anche dal Sindaco di Atri. Fondamentale è stato, poi, l'intervento del senatore del Pd, Giovanni Legnini, promotore dell'emendamento approvato in Senato che rinvia di tre anni la riorganizzazione dei tribunali minori di L’aquila e Chieti, colpiti dal terremoto del 2009.

“La distribuzione dei tribunali nella provincia di Teramo” ha detto Legnini “è già molto vicina a soddisfare le esigenze del legislatore e io cercherò di difendere questo assetto accogliendo le proposte del Segretario Tuttolani, portando elementi di discussione che tengano conto delle distanze territoriali e delle infrastrutture. Questa legge rientra nell’ottica del taglio alle spese ma, considerando che i giudici di pace resteranno, perché i sindaci ne hanno fatto richiesta, considerando che si andrebbero incontro a investimenti per affittare locali a Teramo che possano ospitare altri uffici giudiziari, questa peculiarità viene meno e quindi non ha ragion d’essere”.

Le conclusioni sono state affidate al segretario provinciale del Pd, Robert Verrocchio. “E' necessario difendere la storia della realtà atriana per salvaguardarne i servizi e la cultura” ha detto Verrocchio. “La politica deve tornare alla condivisione delle idee, non può più assumere decisioni nel chiuso di una stanza”. A questo proposito, il segretario provinciale ha lanciato l’idea di un tavolo di lavoro che, occupandosi di particolari tematiche quali la sanità e i rifiuti, sia allargato anche a rappresentanti politici e istituzionali non appartenenti al Pd.