04 Gennaio 2010


«Villa Pini, intervenga la procura». Il Pd: lavoratori alla fame mentre la Regione e la proprietà sono latitanti

PESCARA. «Non si può far finta di nulla quando 1.600 famiglie sono in ginocchio e un servizio sanitario pubblico viene bloccato. Vogliamo sapere cosa accade al gruppo Villa Pini». Il Pd chiama alle responsabilità’ : il gruppo Angelini, la Regione e si appella alla magistratura. Un salto di iniziativa nell’azione del Pd finora paralizzato dalle inchieste giudiziarie e dalle sconfitte elettorali con un partito più preoccupato a parare i colpi che agire.

«Vicenda gravissima e oscura»  Ieri i vertici Pd in sintonia tra loro hanno definito la vicenda Villa Pini «gravisssima, un giallo dai contorni oscuri». A indicare gli elementi «inquietanti» e le soluzioni sono stati il senatore Giovanni Legnini, il segretario regionaleSilvio Paolucci, i consiglieri regionali: Marinella Sclocco, Giuseppe Di Pangrazio, Franco Caramanico e Giovanni D’Amico. «Il nostro obiettivo è salvaguardare i lavoratori, la salute dei cittadini e fare chiarezza», esordisce Legnini che definisce la sua iniziativa come «attività’  di chiarificazione».

 «Ho informato i magistrati»  «Colloquiando con la Asl di Chieti, con Unicredit ossia il maggiore creditore di Villa Pini ed incontrando i lavoratori e le organizzazioni sindacali, aziendali e regionali. Ho altresà’¬ informato», fa presente il senatore del Pd, «della grave situazione e di possibili profili di violazione di legge ed omissioni il procuratore della Repubblica di Chieti, Ermanno Venanzi, e il pool della procura di Pescara, titolare delle indagini sulla sanità’ , composto dal procuratore capo, Nicola Trifuoggi e dai sostituti procuratori Di Florio e Bellelli. Il quadro che ne ho ricavato è molto preoccupante poichà’©, oltre alla insostenibilità’  della mancanza di stipendio per i lavoratori da sei mesi, si manifestano sempre pià’¹ rischi relativi ad una corretta erogazione dei servizi sanitari e riabilitativi che si svolgono al limite della sicurezza».

 Per Legnini sia il datore di lavoro oggi Chiara Angelini figlia dell’impreditore Enzo Angelini, che la Regione hanno «gravi responsabilità’ » in quanto nessuno sembra davvero interessato a uscire dalla crisi. Il primo, si ricorda nella conferenza stampa Pd, perchè non ha pagato stipendi e i versamenti Inps, ma non ha nemmeno accettato una transazione bancaria favorevole, la giunta del presidente Gianni Chiodi per aver affidato la trattativa al commissario di governo Gino Redigolo.

 «Azioni e omissioni  «Ho ricavato il convincimento che vi sono azioni ed omissioni, che ho esposto alla magistratura», osserva Legnini, «tutte convergenti verso il fallimento del gruppo Angelini. A cià’² contribuiscono l’inerzia della proprietà’ , che avrebbe il dovere di restituire all’azienda le ingenti risorse che sarebbero state sottratte in anni si parla di oltre 100 milioni di euro o di vendere beni per risanare l’azienda come ad esempio il quadro di Tintoretto, opera che sembra abbia un valore ingente». Stipendi non pagati e violazioni di legge, a questo punto per il Pd la misura è colma tanto che la Regione puà’² «avviare la procedura di revoca delle convenzioni, come previsto dalla legge 32 del 2007, che ha introdotto tale sanzione per il caso di mancato rispetto del contratto collettivo di lavoro».

 «Ho chiesto alla magistratura di valutare la possibilità’  di commissariare il gruppo Villa Pini», rivela Legnini, «affidando la gestione a un tecnico super partes, che possa risolvere i problemi e chiarire la complicata vicenda. Ho infine chiesto l’intervento della Commissione parlamentare di inchiesta».

 «Intervenga la procura  Sulla vicenda Angelini-Regione e sul ruolo della procura di Pescara è intervenuto il segretario del Pd Silvio Paolucci. «La procura della Repubblica ha il dovere giuridico, morale e civile di intervenire in quanto il gruppo Villa Pini eroga un servizio pubblico che riguarda la salute delle persone e lo fa con denaro pubblico; il gruppo Villa Pini inoltre non paga gli stipendi a 1600 famiglie. Faccio appello affinchè si faccia luce su almeno gli ultimi 15 anni dei rapporti intercorsi tra politica e sanità’  perchè la vicenda di Angelini viene da lontano ed è giusto che si sappia tutto e con chiarezza».

 All’incontro erano presenti i consiglieri Franco Caramanico che ha ricordato come la ex giunta Del Turco abbia messo in campo delibere e iniziative di controllo sull’operato delle cliniche private. Di Pancrazio che ha osservato come il Gruppo Villa Pini ha dipendenti in tutte le provice e «200 lavoratori risiedono all’Aquila». Mentre Marinella Sclocco ha criticato i tentennamenti della giunta Chiodi nell’affrontare il problema.

Da Il Centro