03 Febbraio 2011


SANITA'

Il senatore Pd: «Ormai caos totale, Chiodi e Venturoni si fermino. Baraldi faccia il suo lavoro e non politica». Ascoltati nella commissione Marino sul servizio sanitario nazionale, Chiodi e Baraldi hanno lamentato un “sistema totalmente illegale, iniquo, ingiusto, corrotto, fatto di collusioni”.

Se nella sanità abruzzese ci sono illegalità e corruzione, come dicono i titolari di poteri esclusivi e straordinari, vuol dire che c’è un oggetto, che ci sono corruttori e che ci sono i corrotti. Se è così Chiodi e Baraldi hanno il dovere di andare subito dai magistrati. Invece stiamo vivendo una situazione kafkiana: proprio chi detiene il massimo potere formula accuse di corruzione in una commissione parlamentare d’inchiesta, ma non si sa per che cosa ed a carico di chi». Lo afferma il senatore del Partito Democratico Giovanni Legnini.

«Un presidente che agisce nel rispetto delle regole, e ancor più un presidente eletto proprio in virtù di atti di corruzione nella sanità che devono ancora essere accertati in giudizio, dovrebbe avvertire l’obbligo giuridico e il dovere morale e politico di recarsi dalla magistratura a riferire nomi, cognomi e fatti, senza sollevare polveroni e atteggiarsi a vittima. Ciò che invece sta accadendo in Abruzzo ha dell'incredibile: Chiodi firma atti che dovrebbero essere - a dire della sua vice - figli dell’illegalità, accusa i dirigenti di incompetenza e non li rimuove, lamenta reati e non li denuncia, si atteggia a moralizzatore e promuove a suggeritore ufficiale della giunta un consigliere come Venturoni che è sotto giudizio per reati contro la pubblica amministrazione. La sua vice Baraldi si lancia in attacchi all'opposizione violando palesemente i suoi doveri di tecnico che deve garantire la correttezza della gestione della sanità e dovrebbe essere imparziale senza invedere il campo politico». Legnini ricorda di aver promosso «due atti ispettivi presso il governo: con il primo ho evidenziato l’abnormità democratica del caso abruzzese, con un presidente commissario di tutto che poteva far cessare il commissariamento e ha preferito non farlo. Con il secondo, di qualche giorno fa, ho chiesto al governo di ripristinare la legalità violata dallo stesso commissario che é andato oltre i suoi poteri, appropriandosi di quelli del Consiglio regionale sul riordino della rete ospedaliera, come sancito da Corte costituzionale e Consiglio di Stato. Insisterò – annuncia Legnini – affinché il Governo intervenga con urgenza. La situazione abruzzese non é più sostenibile anche perché la spesa è ormai fuori controllo, la mobilità passiva è tornata a crescere, i servizi sanitari peggiorano giorno per giorno e adesso riemerge il rischio concreto di nuovi ticket. Inutile vantarsi della riduzione del debito: lo stanno pagando gli abruzzesi con le tasse più alte d'Italia, c'é poco da gloriarsi. È ora di dire basta a questa situazione. L’opposizione» ricorda il senatore Pd «si sta dimostrando fin troppo responsabile segnalando ciò che non va, come è suo dovere fare e formulando precise proposte. Sono Chiodi e Venturoni che stanno trascinando l’Abruzzo e il suo sistema sanitario nel caos più totale. Si fermino, si ripristini la legalità e si rimetta ordine nell'esercizio dei poteri, si rivedano le scelte fatte che stanno producendo solo danni». Roma, 3 febbraio 2011