28 Luglio 2011


PORTO PESCARA, LEGNINI (PD): “DRAGAGGIO NON BASTA, ORA SFONDAMENTO DIGA FORANEA”

Il senatore Pd: “Pronti a fare il massimo in parlamento, ma il centrodestra dia risposte”.

 “In questa situazione di crisi strutturale, l’Abruzzo non può permettersi il lusso di perdere neppure una sola occasione di crescita. È il momento di dare seguito a interventi stabili nel porto di Pescara, sgombrando il campo da ogni equivoco: il dragaggio, per quanto in grave ritardo, non sarà sufficiente a ridare al porto la piena e stabile fruibilità. Senza un intervento di forte impatto come lo sfondamento della diga foranea, il problema si riproporrà pressoché identico fra pochi anni”. Lo afferma il senatore abruzzese del Partito democratico Giovanni Legnini.

“La gestione dell’emergenza dragaggio è stata grossolana e di corto respiro” dice Legnini, “e chi sta pagando il prezzo più alto sono le imprese e gli addetti del settore, che da un anno sentono ripetere che la soluzione è dietro l’angolo e che invece ora scoprono che si dovrà aspettare ancora, con un danno commerciale che cresce di settimana in settimana. Ma bisogna andare oltre il dragaggio e avviare subito una forte azione istituzionale affinché vengano finanziate le opere necessarie. Il Governo sta negoziando con le Regioni il Piano delle Infrastrutture” sottolinea il senatore Pd, “e bisogna riuscire ad ottenere il finanziamento almeno del primo lotto di queste opere, a partire dallo sfondamento della diga foranea che può risolvere in maniera stabile il problema dell’accumulo di fango sui fondali del porto. Noi siamo pronti a batterci per questo obiettivo” sottolinea Legnini, “ma è il momento che anche il centrodestra si faccia sentire e, dopo aver dato una pessima immagine di sé con la gestione del dragaggio, faccia finalmente gli interessi di Pescara e dell’Abruzzo. Noi ci batteremo per questo fine” dice Legnini, “e intanto dica chiaramente perché il Piano Regolatore Portuale non viene ancora approvato, dove sono le responsabilità amministrative, quali intoppi si sono registrati, se è stata firmata l'intesa con la Direzione marittima prevista dalla normativa sui porti, se è stata avviata la procedura di Vas e se finalmente si vuole dotare il sistema portuale abruzzese di una ‘governance’ degna di tale nome. Bisogna dare alla città ed all'Abruzzo la prospettiva di un porto attrezzato, funzionante, pienamente operativo, capace di candidarsi a diventare la porta verso i Paesi di recente ingresso in Europa. Gli investimenti europei vanno in quella direzione, e con Pescara il sistema portuale abruzzese deve cogliere questa decisiva occasione di sviluppo”.