28 Agosto 2011


MANOVRA. LEGNINI (PD): "PICCOLI COMUNI, PATTO STABILITA' E FAS,

Il senatore Pd: “Si tocca carne viva delle comunità, tagliare i Fas vuol dire rinunciare allo sviluppo”

"In questa manovra ci sono ingiustizie che vanno corrette subito. Si sta toccando la carne viva delle comunità: già lunedì presenteremo in commissione bilancio, come da tempo preannunciato nel contesto della contromanovra del Pd, gli emendamenti per sopprimere le ingiuste e pasticciate norme sui piccoli comuni, per allegerire il peso della manovra sugli enti territoriali e per eliminare il potere attribuito con il decreto al governo di tagliare le risorse del Fas".

Lo afferma il senatore abruzzese del Pd Giovanni Legnini. "Ho letto che, oltre alle altre opposizioni, anche da parte di esponenti della maggioranza sta maturando il convincimento di sopprimere tali norme sbagliate introdotte dal governo" spiega Legnini, "ma martedì in commissione, quando inizieremo le votazioni sulle modifiche alla manovra, verificheremo la coerenza tra annunci e comportamenti concreti. Sono gli stessi sindaci a rilevare quanto le norme sui piccoli Comuni siano sbagliate.

A fronte di modestissimi risparmi, conseguibili facilmente incidendo sulle spese del parlamento e dei ministeri, si colpiscono circa 2000 piccole comunità che costituiscono l'ultimo presidio di amplissime aree dell'Abruzzo e del Paese per garantire vivibilità, manutenzione, tutela. E si vorrebbe risparmiare su consiglieri e assessori che fanno volontariato politico.

La nostra ricetta" sottolinea il senatore Pd "é sopprimere queste improvvisate norme e rafforzare al tempo stesso le ragioni delle Unioni dei Comuni per ottenere servizi più efficienti con costi minori. Prevediamo norme specifiche per rendere effettivi più qualità dei servizi e risparmi veri superiori a quelli ipotizzati dal governo, con forti incentivi a fusioni volontarie delle piccole municipalità confinanti.

Va inoltre drasticamente ridotto il peso della manovra sugli enti locali e sulle Regioni, e va allentato il patto di stabilità per realizzare investimenti sul territorio, necessari per sostenere la bassa crescita. Ormai" prosegue Legnini "si sta incidendo sulla carne viva dei bilanci dei livelli territoriali di governo che porterà a due inevitabili conseguenze: drastica riduzione dei servizi in particolare per le famiglie e aumento delle tasse locali. Si può e si deve attingere altrove per sostenere la manovra purtroppo necessaria: più selettiva riduzione delle spese improduttive al centro nelle istituzioni nazionali, seria lotta all'evasione e imposta ordinaria sui grandi patrimoni".

Quanto al Fas, aggiunge il senatore democratico, "il nostro allarme era purtroppo fondato: il governo vuole attingere anche a queste risorse per pareggiare i conti. Sarebbe un altro colpo a danno dei territori e con conseguenze recessive. Le poche risorse destinate allo sviluppo non devono essere ridotte ed anzi andrebbero implementate, attingendo ad esempio all'imposta straordinaria sui capitali scudati: senza crescita non si risanano i conti e non c'e futuro per i giovani".