04 Gennaio 2017


L'autonomia della stampa è tutelata dalla Costituzione. Bene liberarsi del tabù avvisi di garanzia

In un Paese libero vanno preservate le autonomie di tutti, della magistratura, della politica e della stampa. Sono i principi della nostra Costituzione. Lo afferma il Vice Presidente del Csm Giovanni Legnini.

Che impressione le fa l'attacco alla stampa di M5S preceduto dal superamento del tabù dell'avviso garanzia, che finora era il baluardo della moralità per gli stessi grillini?

"Valuto positivamente il fatto che ormai tutte le forze politiche siano orientate a decidere in autonomia e senza automatismi le conseguenze di un'iscrizione al registro degli indagati o di un'informazione di garanzia. Fa bene alla politica, alla giustizia e alla democrazia. Naturalmente esulo da considerazioni politiche, ma in generale penso che non sia positivo prendersela con i giornali e i mezzi d'informazione".

Ci vede l'effetto di chi si avvicina a un possibile governo, si libera del passato giustizialista, ma pensa al rischio di possibili censure giudiziarie e quindi ad abbassare il livello della moralità finora richiesta agli scritti e agli altri partiti?

"Come spesso accade, lei mi vuole trascinare sul terreno della contesa politica. Dal mio punto di vista istituzionale le dico che il superamento dell'automatismo "avviso di garanzia uguale dimissioni", che da anni ha interessato il dibattito pubblico, fa bene ai partiti perché li aiuta a riappropriarsi di una delle loro principali funzioni, quella di meglio selezionare la classe dirigente e allontanare coloro che si siano resi responsabili di fatti incompatibili con l'esercizio di funzioni pubbliche. Ciò non può significare un'attenuazione della tensione etica e morale che deve animare l'impegno politico, ma al contrario può accrescere la responsabilità dei partiti nel regolamentare sempre più in autonomia il rapporto con i loro dirigenti ed eletti".

Vuole rispolverare la legge sui partiti?

"La legge che attua l'articolo 49 della Costituzione sulla vita dei partiti andrebbe finalmente approvata per affermare i principi di democraticità e trasparenza della loro vita interna ". Non è lo stesso se un partito scrive un codice etico e lo affida a un suo garante? "Non è per niente la stessa cosa se i partiti siano o meno tenuti a munirsi di statuti, codici etici e di autoregolamentazione, e non lo è innanzitutto nei confronti dei cittadini e del diritto a partecipare alla vita politica".

Andiamo in ordine. Partiamo da ieri, dalle pesanti critiche di Grillo ai giornali. Mentana reagisce a colpi di querele. Lei che ne pensa?

"Penso che il nostro ordinamento contenga tutti gli strumenti di garanzia del rispetto della verità delle notizie sui tradizionali mezzi di comunicazione. Dalle querele per diffamazione, alla richiesta di risarcimento danni, al diritto alla rettifica. Penso anche che un più scrupoloso rispetto del codice deontologico di voi giornalisti migliorerebbe la qualità dell'informazione".

Fermiamoci sulle dure critiche al web. Orlando vuole fermare le campagne di odio. Mattarella lo ricorda a Capodanno. Grillo se la piglia invece con chi vorrebbe imbavagliare il web. Chi ha ragione e chi sbaglia?

"Mi riconosco pienamente nelle parole del presidente Mattarella. Internet è una grande rivoluzione democratica e va preservata e difesa da chi ha interesse a creare confusione tra verità e falso. Condivido le preoccupazioni di Orlando e Pitruzzella. Poiché non possiamo prendercela con il mezzo ma con i falsificatori di notizie, a rimuoverle o ci pensano i social o un'autorità indipendente. O non ci pensa nessuno, ma in quel caso a indebolirsi gravemente sarà questo irrinunciabile strumento democratico".

Avvisi di garanzia e conseguenze. Esiste un circuito media-procure che porta a dare risalto agli avvisi di garanzia sui giornali?

"Certo, è esistito, e a volte riemerge e non è un bene, anzi è un male per l'amministrazione della giustizia e per l'autorevolezza dei magistrati".

Giuseppe D'Avanzo e le sue dieci domande. Quanto ha dato questo giornalismo d'inchiesta all'Italia?

"Ha dato molto. Non è difficile distinguere il buon giornalismo di inchiesta da quello che molti chiamano cortocircuito mediatico-giudiziario".

A proposito di pm e giudici. Che conseguenze potrà avere su di loro l'ulteriore precipitare della barriera dell'avviso di garanzia?

"Credo che avrà conseguenze positive. E ciò perché semplici atti di impulso di indagini penali non possono essere ritenuti anticipatori di una decisione giudiziaria e perché si potranno evitare strumentalizzazioni delle iniziative dei magistrati sia da parte della politica che dei pochi pm sensibili a un protagonismo per così dire extragiudiziario".

Un danno mi pare.
Saranno più isolati.

"No. Emergerà di più la serietà e l'autorevolezza dei tantissimi che fanno indagini osservando i doveri di riservatezza e segretezza. Forse saranno isolati coloro che invece non si attengono a tali doveri".