03 Marzo 2017


Il Vice Presidente a Pristina per presentare il progetto del CSM per il rafforzamento del sistema giudiziario del Kosovo

Il Vice Presidente del CSM in missione istituzionale a Pristina con i Consiglieri Lucio Aschettino e Paola Balducci, e i rappresentanti delle altre istituzioni italiane e francesi partner del progetto, ha partecipato al meeting di lancio del progetto finanziato dall'Unione europea per il supporto ai Consigli dei giudici e dei procuratori e alla Procura Speciale del Kosovo

Signora Ministro della Giustizia,

Signor Ambasciatore dell’Unione Europea,

Signori Ambasciatori della Repubblica Francese,

Signor Ambasciatore della Repubblica Italiana,

Signor Presidente del Consiglio dei giudici del Kosovo,

Signor Presidente del Consiglio dei procuratori del Kosovo,

Signor Capo della Procura di Stato del Kosovo,

Autorità, Signori e Signore, rappresentanti di organizzazioni ed istituzioni impegnate in ulteriori progetti nella Repubblica del Kosovo,

ringrazio anzitutto la Delegazione dell'Unione Europea e i coordinatori del progetto ed i loro collaboratori, per la organizzazione di questo meeting che inaugura ufficialmente le attività del progetto di twinning destinato al rafforzamento dei Consigli di giustizia e della Procura Speciale del Kosovo. 

Sono certo che con l'attuazione del progetto i rapporti tra il Kosovo, l'Italia e la Francia e le rispettive magistrature ne usciranno rafforzati così come il percorso di integrazione del vostro paese con l'Unione Europea, come affermava già l’Ambasciatore Sardi.

Ringrazio, inoltre, il Ministero della Giustizia francese ed il Ministero della giustizia italiano per la cooperazione al progetto nell'ottica della necessaria integrazione delle funzioni dei Governi e dei Consigli di Giustizia, quale condizione essenziale per rendere più efficienti i sistemi giudiziari.

Il progetto che oggi inauguriamo, voglio ricordarlo, non ha ad oggetto la mera assistenza alle istituzioni giudiziarie beneficiarie, ma

mira a favorire lo scambio e la condivisione delle buone prassi di matrice europea con i Consigli e la Procura speciale, per la piena affermazione dello stato di diritto, anche per accelerare il percorso di adesione della Repubblica del Kosovo alla Unione Europea.

Gli obiettivi del progetto si pongono in linea con l'impegno delle istituzioni italiane nei confronti dei pesi dell'area balcanica, ed in particolare della Repubblica del Kosovo, quale ove è necessario consolidare le opportunità di cooperazione e dialogo internazionale tra magistrature e consigli della magistratura su temi essenziali per il futuro di pace e sicurezza dell'Europa, dei Balcani e del Mediterraneo.

L'evoluzione istituzionale e socio-economica dell'intera regione balcanica ha spinto il Consiglio superiore della magistratura, non da oggi, ad assicurare il sostegno e la partecipazione diretta a diversi progetti nell’area.

Solo a titolo esemplificativo, tra i numerosi progetti patrocinati dalla Unione Europea dal 2006 ad oggi che hanno visto la partecipazione del CSM italiano, voglio ricordare:

> i progetti di gemellaggio a sostegno: del Consiglio di Giustizia e dell'Ufficio del Procuratore Generale dell'Albania, per lo sviluppo delle tecniche investigative in favore dell'Ufficio del Pubblico Ministero della FYROM, a sostegno del Consiglio Superiore della magistratura della Romania, per l'assistenza del settore giudiziario in Croazia;

> il progetto EURALIUS III volto al consolidamento del sistema giudiziario albanese e all’innalzamento degli standard al livello di quelli europei

> il progetto PAMECA IV avente ad oggetto l’ assistenza alla Polizia e alla Giustizia Penale in Albania

Sono inoltre, in fase di avvio analoghi progetti di scambio di esperienze e assistenza in Montenegro ed ancora per il processo di "vetting" in Albania.

Il Consiglio Superiore della Magistratura italiano è da molti anni impegnato in progetti di cooperazione, assistenza e scambio di esperienze giudiziarie, sia nell'area balcanica che in altre aree del mondo, in partnership con il Ministero della Giustizia italiano, con altri paesi e con l'Unione Europea. Tali attività di cooperazione internazionale sono state di recente rafforzate con l'istituzione di un'apposita Commissione consiliare, oggi qui rappresentata dal Consigliere Lucio Aschettino, che dopo di me prenderà la parola, e che proprio in questi mesi sta intraprendendo nuove relazioni e iniziative. E nella consapevolezza della necessaria sinergia istituzionale il CSM ha promosso e stipulato un accordo con il Ministero della giustizia e il Ministero degli esteri per rendere più efficace la realizzazione dei progetti e le reciproche attività.

Il convincimento di fondo che di muove è che alla globalizzazione dei rapporti economici e sociali debba corrispondere una crescente integrazione degli ordinamenti giuridici e dei sistemi giudiziari, quale condizione essenziale per contrastare la crescente diffusione delle attività criminali su scala sovranazionale, garantire la tutela dei diritti dei soggetti deboli e assicurare la certezza dei rapporti giuridici negli scambi economici. In tale ottica occorre sempre più affermare i principi di autonomia ed indipendenza delle magistrature, dei loro organi di governo autonomo, coniugati con la necessità di maggiore efficienza, responsabilità ed efficienza dei sistemi giudiziari.

L'esperienza di collaborazione in ambito europeo realizzata con la European Network of Councils for the Judiciary (ENCJ), che il Consiglio italiano ha promosso ed al quale partecipa attivamente, costituisce un importante punto di riferimento cui ispirarsi.

Ugualmente, intendiamo rafforzare ed estendere la Rete dei Consigli dei Balcani e dell'Euromediterraneo, che dal 2014 è andata strutturandosi e alla quale anche i Consigli del Kosovo hanno aderito. Mi auguro che la Rete possa assumere una veste giuridica più definita nei prossimi mesi. Impegni in tale direzione sono stati assunti sia nell'Assemblea generale tenutasi a Roma nel giugno 2016 che nel corso della riunione dell'Executive Board della Rete, tenutasi a Tirana lo scorso 23 e 24 febbraio, alla quale ha preso parte la

Consigliera Paola Balducci in rappresentanza del CSM italiano, che oggi è qui presente e che saluto.

Una componente essenziale per lo sviluppo dei progetti di gemellaggio, assistenza e cooperazione è costituita dalla formazione dei giudici e dei procuratori. Registriamo una crescente domanda formativa rivolta al nostro paese in virtù dell'antica e viva cultura giuridica italiana e della consolidata esperienza maturata in settori cruciali quali la lotta alla criminalità organizzata e nel contrasto al terrorismo internazionale. Il CSM è attivo anche su tale importante aspetto della cooperazione giudiziaria internazionale in stretta collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura italiana, istituita nel 2012, qui rappresentata dal suo Vice Presidente il Consigliere Franco Cassano, che ringrazio e saluto, che a sua volta sta promuovendo molteplici iniziative per promuovere attività formative in favore di altri paesi.

Autorità, Signore e signori,

la crescita impetuosa delle migrazioni, i gravi rischi connessi al terrorismo internazionale, la diffusione della criminalità organizzata e della corruzione, della tratta di esseri umani, del traffico di droga e di armi, del cyber crime e, più in generale, degli illeciti legati alla crescita e all'evoluzione degli scambi economico-commerciali, ci impongono di accrescere ogni sforzo per mettere in comune le nostre esperienze e per coltivare costantemente il dialogo e la collaborazione.

Si tratta di sfide che coinvolgono sia gli uffici giudiziari direttamente impegnati nelle indagini, che le attività giurisdizionali delle Corti giudicanti. Le istituzioni di governo autonomo, organi deputati a garantire e tutelare l'indipendenza della magistratura e, contestualmente, a garantire l’efficienza dell'organizzazione ed il buon governo dell’ordine giudiziario, sono a loro volta coinvolte sia nell'esercizio delle loro specifiche funzioni che quali promotori del necessario raccordo con le istituzioni governative e quelle giudiziarie.

In tale quadro si inserisce la volontà del Consiglio superiore della magistratura italiano di esercitare la sua funzione di istituzione leader del consorzio incaricato di attuare il progetto che oggi qui presentiamo, e qui consentitemi di ringraziare la Delegazione locale dell'UE, il coordinatore del progetto, dott. Giulio Adilardi, l'ISISC che assicura il supporto organizzativo, le istituzioni francesi che partecipano al progetto, qui rappresentate da Monsieur Alain Lacabarats, il Ministero della Giustizia italiano oggi qui rappresentato dalla dott.ssa Olga Mignolo, le istituzioni Kosovare e tutti i consulenti e collaboratori del progetto.

Infine sono certo che lo sviluppo del progetto potrà assicurare il necessario supporto al sistema giudiziario del Kosovo e il conseguimento di tutti gli obiettivi sperati. Con tale auspicio rivolgo un augurio di buon lavoro a tutti, ed in particolare ai Consigli dei giudici e dei procuratori ed alla Procura Speciale del Kosovo. Sono convinto che il lavoro che vi attende nei prossimi 2 anni vi consentirà anche di realizzare una profonda esperienza professionale ed umana.

Grazie e buon lavoro a tutti