18 Dicembre 2013


Crisi: segnali positivi per Dialifluids e Italcementi

Per la multinazionale Dialifluids, con stabilimento a Canosa Sannita, che produce sacche per dialisi e che conta circa 120 dipendenti, si avvia un progetto di ristrutturazione e innovazione aziendale.

Nell’incontro di oggi al Mise, a fronte della disponibilità dell’azienda a non chiudere lo stabilimento e ad effettuare importanti investimenti per 15 milioni di euro, il Governo, da me rappresentato, ha assunto l’impegno a rendere disponibili le risorse della nuova legge Sabatini, di recente rifinanziata, e a sostenere il progetto di recupero di competitività dell'azienda, ampliando il mercato e abbattendo i costi di trasporto. Si avvia, in questo modo, un importante piano che non solo potrà scongiurare la chiusura dello stabilimento ma gli potrà restituire una prospettiva. Ora si tratta di concretizzare gli impegni, attuando il progetto di riconversione industriale con il sostegno delle parti sociali e delle autorità locali Spiragli positivi anche per la Italcementi dopo l’accordo siglato qualche giorno fa che prevede il ricorso, per un anno, alla Cig, soprassedendo temporaneamente all’annunciata chiusura dello stabilimento di Scafa. Anche in questo caso il Governo proseguirà il suo impegno di persuasione sull’azienda affinchè l’impianto di Scafa continui ad esercitare la sua attività in una Regione dove la ricostruzione post-sisma apre importanti prospettive di mercato. Due segnali positivi dimostrano che, con l’impegno di tutti, la crisi si può contrastare e che le decisioni di deindustrializzazione possono essere arginate.