06 Maggio 2011


BALNEARI, LEGNINI (PD): “SODDISFATTI MA SITUAZIONE CREATA E’ PASTICCIO GOVERNO”

Il senatore abruzzese esprime la dichiarazione di voto in Aula a nome del Partito Democratico.

Roma, 5 maggio – “Siamo soddisfatti per il lavoro svolto e per l'esito ottenuto, ma la situazione che si è determinata per questo importante comparto del turismo italiano non è frutto della casualità o dell'atteggiamento cattivo dell'Unione Europea che ignora la specificità italiana: è invece frutto del pasticcio che si è creato per responsabilità del Governo italiano e della maggioranza e per effetto della debolezza e dell'indeterminatezza della posizione del Governo stesso”. Lo ha affermato oggi in Aula il senatore abruzzese del Pd Giovanni Legnini, che a nome dei senatori democratici ha espresso la dichiarazione di voto sulla mozione balneari. “Si è determinata un'incertezza normativa e un'indeterminatezza – ha affermato Legnini – che hanno provocato  la contestazione, la critica giustificata della categoria dei balneatori i quali, hanno visto  messi a rischio gli investimenti, la prospettiva, la certezza della tutela delle aziende e del loro avviamento”. “L'Europa – ha proseguito il senatore Pd –  ci ha detto, approfittando del pasticcio normativo, di applicare la direttiva servizi, che tutti conosciamo. Si può invocare - questo è il punto più delicato richiamato anche nell'ordine del giorno - la non applicazione della direttiva Bolkestein. Il sentiero è molto stretto e con questo ordine del giorno si chiede al Governo di avviare un negoziato serio, informato, con tutti gli elementi, con l'istruttoria dovuta, con l'Unione europea. Si chiede una trattativa vera, alla luce del sole, considerato che solo il nostro Paese si trova nella situazione richiamata da molti colleghi. Questa trattativa potrebbe basarsi sul fatto che oggetto della concessione non è un servizio pubblico in senso stretto ma un bene demaniale, un bene immobile - storicamente è così - sul quale gli operatori privati gestiscono un servizio privato e fanno un investimento privato che, a conclusione del periodo della concessione, viene acquisito, a legislazione vigente, al patrimonio pubblico”.

Da qui la posizione del Pd: “Si metta mano ad una normativa che innanzitutto tuteli l'interesse pubblico” ha spiegato Legnini, “valorizzando il demanio marittimo nei modi più giusti, e il principio dell'evidenza pubblica, dando però alle aziende certezza e stabilità rispetto agli investimenti che le stesse hanno fatto o intenderanno fare e all'avviamento conquistato nel tempo. quando ci occuperemo in modo organico della materia, credo che le alternative possano essere due: o si garantisce un periodo lungo delle concessioni, in modo tale da consentire l'ammortamento degli investimenti in un periodo congruo, magari legando il periodo anche alla quantità e alla qualità degli investimenti medesimi, e ancora tutelando l'avviamento commerciale delle aziende, oppure si rivaluta la possibilità di reintrodurre il diritto di prelazione o di insistenza che è stato criticato, censurato dall'Unione europea, che pure era vigente da molto tempo nel nostro ordinamento. Noi abbiamo presentato non solo questa mozione, ma anche un disegno di legge organico, sul quale hanno lavorato la collega Granaiola ed altri colleghi; continueremo a lavorare su questo tema per ottenere un risultato positivo conclusivo. Non ci sfuggono naturalmente la delicatezza e la complessità della materia. Non serve un'altra norma transitoria; non si può risolvere questa vicenda con un'altra norma transitoria. Probabilmente su questo punto il testo dell'ordine del giorno non è preciso. Serve una disciplina stabile e duratura nel tempo, che corrisponda alle esigenze che abbiamo sottolineato e dentro la quale ci può essere lo spazio per una disciplina transitoria, ma all'interno di un quadro di certezze per il patrimonio pubblico e per le imprese balneari  italiane, moltissime delle quali fanno il loro dovere fino in fondo”.

 

(Allegato: Mozione_Stabilimenti_Balneari)