05 Luglio 2013


Abruzzo e Mezzogiorno nella recessione economica, da dove ripartire?

Dentro la grave recessione strutturale di questi anni che ha investito l’Europa e l’Italia, l’Abruzzo ha registrato performance peggiori del dato italiano, con una riduzione del 3.6%. La perdita di posizione rispetto alla media nazionale è purtroppo costante negli anni, a partire dal 2000, con le sole eccezioni degli anni: 2006, 2007 e 2011. L’Abruzzo, però, dispone di leve superiori a quelle di altre regioni per invertire questa tendenza.

Del futuro dell’Abruzzo e del Mezzogiorno nella recessione economica abbiamo discusso stamattina al convegno in occasione della presentazione dei Rapporti Svimez presso la sede della Fondazione Pescarabruzzo, a Pescara.

Quali sono gli elementi da cui ripartire? Innanzitutto  serve una ricostruzione post terremoto più rapida ed efficace, e investimenti nel settore industriale, a partire dalla Sevel, che mi auguro sia lo stesso Sergio Marchionne ad annunciare nella visita in Val di Sangro nei prossimi giorni. Investimenti che sono possibili, utilizzando i notevoli margini di crescita nei settori dell'agricoltura, agroalimentare e del turismo.

Bisogna altresì rivedere il piano degli investimenti pubblici privilegiando la banda larga veloce, la portualità e il completamento della Fondo Valle Sangro. Occorre un piano straordinario per superare il sostanziale immobilismo degli ultimi anni. Un piano che sia in sintonia con le politiche che il governo Letta sta adottando in queste settimane, utilizzando i margini finanziari conquistati in sede europea.